da Anna Laura Folena
Una premonizione mi aveva guidata.In sogno avevo visto sovrani illustri e moltitudini d’umani dalla grande anima accorrere lì a vedermi. Avrebbero ammirato il mio bagliore, adorato la mia scia.Desideravo abbeverarmi ai loro occhi estasiati.Per realizzare tale visione ero nel cielo di Betlemme quella notte. Io, splendido essere, più in alto di tutti, così grande e potente, sopra di loro, così piccoli, così in basso.Li avrei benignamente sovrastati, concedendo i miei bagliori, generosa e inaccessibile.Giunsi puntuale, pronta a bearmi della mia enormità, quando udii un suono, il suono più soave dell’immensità infinita. Era il primo pianto del Bambino.Ne ignoro il motivo, ma mi sentii minuscola e indifesa, come avessi bisogno di quella voce, come se la mia vita dipendesse da lei.Io, proprio io, al di sopra di tutto il mondo, ebbi la sensazione di essere polvere e ghiaccio al cospetto dell’Amore.Inspiegabilmente, fu il momento più bello della mia esistenza.La Stella Cometa
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