da Carla Bergamo
Oggi a Rio de Janeiro sono morte 19 persone, vittime della violenza di trafficanti e criminali comuni. Le autorità sono in disaccordo sull’origine dell’ondata di violenza che ha colpito soprattutto cittadini indifesi, oltre ad alcuni poliziotti. Sette delle vittime sono morte bruciate vive su un autobus, bloccato sotto un viadotto; gli assaltanti sono entrati, hanno rapinato i passeggeri e uscendo hanno dato fuoco al mezzo, cominciando dall’uscita. Chi ha potuto è scappato dai finestrini, sette di loro non ce l’hanno fatta. E pensare che non siamo in guerra, da queste parti. Ma basta una polizia mal pagata e/o corrotta, un’autorità fatta da politici incompetenti e cinici, una società indifferente al catastrofico divario tra ricchi e poveri e l’incapacitá da parte dei cittadini di organizzarsi per esigere maggiore etica, tutela e giustizia, per creare situazioni limite come questa di oggi. Senza bombe, senza Bush, senza Saddam. Ma tra qualche giorno tutto sarà dimenticato e saremo di nuovo il paese del Samba e del Futebol, pronti ad accogliere i turisti che in fondo, vengono da queste parti a cercare calore e allegria. La favela che vedono dalla finestra del loro lussuoso hotel? Folclore locale! O una polveriera pronta a esplodere? I santi ci aiutino.
Nessun commento.
Commenti chiusi.