da Silvia Palombi
Posso affermare con cognizione di causa che loro, gli handicappati, non sopportano di essere chiamati ipocritamente diversamente abili, gli suona come presa in giro. Preferiscono di gran lunga disabili, che è la pura e semplice verità. Il più crudo handicappati, che pur rappresenta bene la condizione di chi non ha il 100 % di autonomia, in qualunque ambito, suona tagliente ma meglio una parola tagliente che una presa per il sedere. Dico questo perché nel 2003, avendo in corso di pubblicazione a Charta ‘OLTRE. Sguardi sull’handicap’ un libro fotografico (ma non solo) su ‘come combattere l’handicap con coraggio e ironia e vincere, nella vita’ ci trovammo ad avere a che fare con loro, appunto, e capimmo un mucchio di cose.
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