da Paolo Beretta
Ceratti fa lo zuzzurellone e si diverte a tendere “tranelli”. Beato lui che si diverte. Resta comunque la questione di fondo, per la quale si scontrano due visioni del problema: quella dell’integrazione a tutti i costi e quella del confinamento negli istituti “differenziali”. Personalmente, penso che l’integrazione vada innanzitutto supportata da una adeguata formazione dei docenti. Detto questo, facciamo a capirci: far convivere ragazzi normali e disabili, alla fine, fa più bene ai normali che ai disabili. Giusto per imparare che, nella vita, la gente non è tutta belloccia e deficiente come la famiglia del Grande Fratello.
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