da Giulio Bulgarelli, Correggio
mi occupo di paghe e aggiungo due riflessioni. Vero è che l’alea che contraddistingue la rendita dei Fondi Pensione non regge di fronte al tasso fisso del TFR lasciato in ditta, come sorridendo ammise il presidente di Cometa in un’inchiesta di Report del 2005, però il dipendente che non aderisce ai fondi perde di netto la quota di contribuzione a carico ditta (circa 1% dello stipendio) e magari con quella pareggia e forse avanza qualcosa. Quello che però mi fa star lontano dai Fondi sono gli stipendi appunto da pagare al loro personale (“spese di gestione”), che erode il mio contributo da subito, appena gli arriva il versamento della ditta. Lo sapete che attualmente i Fondi chiusi autorizzati sono la bellezza di 43 (metalmeccanica industria, terziario, legno, coop.ve, chimica, artigianato, api, ceramica, cemento, edili, trasporto, gomma e plastica, tessile, calce e cemento, addirittura 4 diversi per i dirigenti…). Ma che paese è questo, che se mi licenzio debbo trasferire il malloppino ad altro misero fondo, di nuovo iscrivermi e magari un anno dopo cambio lavoro e sono da capo ? Tutta gente che vive sulle spalle di chi lavora davvero.
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