Dossier numero quattro24 settembre 2006
Anche stamattina solita arrampicata fino a Paolo Noci, lettura del capitolo quattro del libro di Maugham, rinfrescata con acqua fresca della cisterna e ridiscesa. Qualcuno si chiede perché. Qualcuno si chiede anche che cosa sia questa specie di rifugio in località Paolo Noci. Spiegazione. Il rifugio è una casetta che appartiene alla famiglia di Peppino e Franchina Costa (Peppino è morto questo inverno, purtroppo. Era uno degli ultimi grandi contadini di Lingua e aveva anche una certa abilità a curare le ossa. Faceva olio, vino, capperi e ogni ben di dio nell’orto). Questa casetta serve per appoggio e rifugio quando i Costa vanno a coltivare olivi e vigna lassù. Ma siccome sono persone generose e intelligenti, lasciano la casetta sempre aperta e sempre in funzione affinché gli appassionati di trekking possano sostare, bere, farsi da mangiare e se vogliono anche dormire. In cambio lasciano qualche pensiero su un quadernino sgualcito e spesso anche qualche vivanda, caffè, acqua, pasta, in maniera che se ne possano servire anche altri. Da lassù il panorama è pazzesco, il tramonto incredibile, l’alba stupenda. E se ci aggiungete che io sono un po’ in dieta e alla ricerca di qualche chilo di meno, adesso capite perché mi arrampico fino a Paolo Noci (non mi chiedete perché si chiama Paolo Noci, non lo so e non me ne frega niente). Per il resto la giornata non ha offerto nulla di speciale. Giampaolo e Genny sono andati a pescare e sono tornati senza l’ombra di un capone sostenendo che erano andati a fare il bagno. Adolfo è andato a fare il bagno col suo gozzo (ma in realtà, di nascosto, ha tentato qualche cattura di pesce, invano). Gianantonio Stella se ne è andato a Stromboli. Luisa è arrivata da Milano dopo una giornata passata in aeroporti e aliscafi. Io ho lavorato col computer sulla terrazza guardando Lipari. E la sera sono andato a cena da Marilina, un’amica di Brescia che ha una boutique nella piazzetta di Lingua accanto alle granite di Alfredo. Ho letto “Il fantasma di Canterville” di Oscar Wilde e preparato l’arrivo di Lorenzo e Nicola che vengono a girare un documentario sulla Malvasia di Carlo Hauner. Una giornata intensa.
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