da Paolo Beretta
Mi fa un po’ sorridere la querelle ricorrente di Materazzi e Zidane. Non credo che ci sia qualcuno che pensa ancora che in una partita di calcio (una finale mondiale, poi, ai supplementari e coi nervi a fior di pelle) ci si scambi gentilezze tipo “prego, ma le pare”. In una qualsiasi partita, dalla serie A alla Promozione, in Italia o all’estero, madri, padri, figli, nipoti e parenti tutti sono specie a rischio. Giusto o sbagliato che sia, va così da sempre. Quindi, tanto per cominciare, sono fermamente convinto che per una sorella zoccola, Zidane abbia elargito agli avversari un buon numero di altre parentele innominabili. Quanto allo scalciare, poi, il nostro non è nuovo a certe uscite: che la sorella veramente sia nel business ? Ultimo, ma non ultimo, mi è sempre stato insegnato che chi mette le mani (o la testa) addosso per primo ha sempre torto. Anche se è un campione. Anche se si chiama Zidane.
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