da Paolo Beretta
Ho letto l’articolo di Travaglio e mi trovo sostanzialmente in disaccordo con lui. In sintesi:
1) Sarà anche vero che di intercettazioni vere e proprie non ne sono (ancora) emerse, ma mi sembra che il resto basti e avanzi.2) Se cancello una prova che non può essere utilizzata, dove sta il problema ? Anche qualora mi servisse per acquisire altre prove, il punto di partenza è sempre viziato. E’ la filosofia americana della validità delle prove in tribunale: le prove illegali non valgono.3) Se la polizia dovesse seguire tutte le indicazioni anonime di Tizio che vuole ammazzare Caio, dovremmo avere tre milioni di poliziotti in forza. Travaglio, per favore….4) Il decreto non dice che, eliminata una copia, tutto è a posto. Le copie vanno eliminate TUTTE, ivi compresi CD, chiavette, fotocopie, copie miniate, eccetera.5) Se a Napoli si facessero sparire orologi e gioielli si risolverebbe effettivamente il problema dei furti. Il fatto è che, mentre orologi e gioielli sono di pubblica vendita, le intercettazioni non lo sono, si può fare a meno di farle e, se vanno fatte, la cosa deve essere gestita con tutte le garanzie previste. Quanto non corrisponde a queste premesse, non deve esistere. Punto. Poi, gli “archivi riservati” delle Procure li conosciamo bene. Lasciamo stare, che è meglio.6) Su questo punto potrei anche concordare, ma solo se la parte lesa lo richiede. In caso contrario, nessuna intercettazione, nessuna offesa, nessun reato. Meglio di Minority Report.
Nonostante il mio disaccordo, il rispetto per Travaglio resta immutato. Qualche volta è un pochino forcaiolo, ma resta sempre uno dei migliori giornalisti in circolazione.
Nessun commento.
Commenti chiusi.