27 FEBBRAIO 2006
Ve l’avevo promesso. Dopo le dune del deserto del Sahara, dopo la piroga sul Niger, il trekking fra i paesi Dogon e la scalata della falaise mandinga eccomi qui all’impresa più difficile, il festival di Sanremo. Vi aggiorno su quello che succede. Non ve ne frega niente? Non è vero. Dicono tutti così e poi scopro che sanno ogni cosa di Panariello, conoscono ogni particolare del matrimonio di Ilary Blasi e sanno chi è Victoria Cabello. Io invece ignoravo chi fosse Victoria fino a ieri. E’ una ragazza molto carina, fidanzata di Maurizio Cattelan, quello che impicca bambini finti agli alberi, un mito per gli appassionati delle Iene e di Mtv, conosciutissima fra bambini e adolescenti, quindi capirete che io sono fuori target. E’ considerata una devastatrice di programmi e quindi, siccome tutti si aspettano cose trasgressive da lei, lei alle prove non dice niente nemmeno a Panariello. Giorgio dice le sue battute e lei risponde “Biribiribiri” e qualche volta “Barabarabara”. E’ misteriosissima. Forse stasera dirà veramente Biribiribiri. E’ quella la trasgressione. A noi l’unica cosa che ci ha detto è che non ha tette. Ma quello l’avevamo visto anche da soli. Secondo me, essendo trasgressiva, se le è tolte. Prima aveva la terza, poi si è fatta la plastica. Panariello è supermaniacale. I suoi testi li legge tutti i giorni e ogni volta li cambia. Magari parte con un discorso sull’aviaria e a forza di fare piccole correzioni dopo sette giorni si ritrova con un saggio sull’antropologia del curling. Anche la scaletta cambia all’impazzata. La mattina si decide che bisogna occuparsi del mondo che ci circonda, dell’attualità scottante, della la fame del mondo e si pensa di invitare padre Zanotelli. A mezzogiorno Zanotelli viene sostituito con Gino Strada, verso le quattro si contatta Vauro, all’ora di cena si telefona a Maria De Filippi e alla fine si dichiara trionfanti che Cicciolina ha accettato l’invito. E viceversa.Ogni giorno imparo cose nuove. Tutti parlano dei periatti. Io non so che cosa siano ma ieri ho scoperto che non lo sa nessuno. Invece la piattella sì, lo sanno tutti e la nominano in continuazione. Allora ho cominciato a nominarla anche io e mi sono guadagnato la stima di tutti. La stima di tutti me la sono guadagnata anche perché ho due telefonini. Tutti quelli che contano nell’organizzazione hanno due telefonini. Però io ho due Nokia e questo è un errore. Dovrei avere un Nokia e un Motorola, o almeno un Samsung. Uno deve essere molto piccolo, da portare al collo e uno molto grosso. Hanno tutti suonerie incredibili che squillano in continuazione anche perché si usano i telefonini anche per parlarsi nella stessa stanza. Quelli che contano più di tutti hanno anche le cuffie con il microfono. Alcuni, quelli che se la tirano, non se le tolgono mai, fanno finta di parlare sempre e non se le tolgono nemmeno per andare al ristorante. Usano cuffie e microfoni anche per parlarsi uno di fronte all’altro. Vorrei parlarvi anche delle tessere che portiamo al collo, delle scalette una diversa dall’altra, del mistero della Oxa, dei fiori virtuali, delle telecamere che volteggiano paurosamente per aria. Ma questa è un’altra storia e ve ne parlerò domani. Adesso vado a spolverare la piattella sperando che i periatti non se ne accorgano. (continua)
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