28 febbraio 2006
Allora: le tessere. Ce ne sono di tutti i tipi al Festival di Sanremo. Skipass, Shortpass, Bypass, Passpass, Nopass. Ognuna consente di entrare in un posto vietato ai possessori delle altre. Io ho la Production, una tessera da vero onnipotente, ma ci sono dei posti dove nemmeno i portatori di Production possono entrare. Ieri allora mi sono fatto dare la tessera delle tessere, si chiama Passpartout, fa un po’ Arsenio Lupin, ma nessuno puo’ mai fermare chi ha al collo una tessera Passpartout. Eppure, incredibile, mi hanno fermato. Non ho potuto assistere alla prova di Anna Oxa. Me ne sono fatto velocemente una ragione ma il mistero di quello che sarebbe successo durante l’esecuzione di Anna Oxa, avvenuta a porte chiuse, e’ stato il leit motif della giornata. A tal punto che in sala stampa si e’ sparsa la voce che Anna Oxa, durante la sua canzone, si sarebbe spogliata tutta nuda. Una cosa sono riuscito a sapere: l’esecuzione e’ cominciata al buio. Nessuno vedeva nulla. Per quanto mi piacciono le canzoni di Anna Oxa, poteva anche cominciare, continuare e finire in silenzio. Comunque, appena Anna Oxa, nuda o vestita che fosse, ha abbandonato il palco, brandendo la tessera Production sono entrato nel teatro e ho scoperto: 1) un enorme mostro multicolore incrocio fra un fumetto di Ellekappa e una chiave di basso ubriaca, 2) una scritta “TON” che solo dopo attenta indagine, domandando qua e la’, ho capito essere la fine di ARISTON; pero’ si vede solo TON e per un po’ ho avuto paura che fosse qualcosa tipo TELETHON. Immagino che prima o poi sara’ calata, ma finora si vede TON e magari alla fine mi compare MEGATON, oppure PATTON (il generale), o magari ELTON (john), BURTON (richard), COTTON (fioc), ASTON (martin). Mentre ero inebetito davanti al TON mi sono collegato con Caterpillar e ho detto una serie di cavolate galattiche tra le quali “chiave di do”. Mi ha subito telefonato tutta la Banda Osiris e Stefano Bollani per dirmi che non capisco un ciufolo di musica e in fondo hanno ragione ma c’era il bisogno di dirmelo? Bene, per oggi basta. Vi vorrei anche parlare del gobbo, dei fiori virtuali, delle scalette, delle telecamere che volteggiano per l’aria. Ma questa e’ un’altra storia e ve ne parlero’ domani. Per oggi vi basti sapere che ho visto la piattella e che ho scoperto che i periatti girano. La battuta “Mi girano i periatti” va alla grande.PS: Ho visto Anna Oxa. E mi sono precipitati addosso alcuni interrogativi. Ma chi l’ha truccata? Ma quanto sono lunghi i suoi capelli? Ma perche’ non impara a memoria la canzone? Ma perche’ se la tira cosi’ tanto? Ma perche’ non si e’ capita nemmeno una parola di quello che ha cantato? Ma perche’ guardava sempre a sinistra? So’ pensieri. (continua)
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