di Massimo Fini [18/01/2006] Il Gazzettino.it
Nei giorni scorsi gli americani hanno bombardato il villaggio pakistano di Damadola, al confine con l’Afghanistan, pensando che vi si fossero rifugiati il cosiddetto “numero due” di Al Qaida, il medico egiziano Ayman al Zawahri e il mullah Omar, il leader spirituale e comandante in capo dei Talebani che governò a Kabul per sei anni. Risultato del raid: 18 morti, tutti civili, di cui 8 donne e 5 bambini. Di Al Zawahri e del mullah Omar, naturalmente, nessuna traccia. Com’è stato possibile un simile errore? Il fatto è che gli americani utilizzano aerei Predator senza pilot! a, armati di missili Hellfire teleguidati attraverso satelliti e sensori, dalla base di Nellis nel Nevada a diecimila chilometri di distanza. Il pilota e il suo secondo stanno comodamente seduti a una consolle, uno guida la telecamera, l’altro attiva i missili. Ma per quanto questi mezzi tecnologici siano sofisticati, le telecamere non sono la stessa cosa degli occhi umani che avrebbero visto che in quel povero villaggio non c’era nulla di sospetto (al Zawahri e il mullah Omar non sono tipi da andare in giro da soli). Ma a parte ciò, l’episodio di Damadola pone tre ordini di questioni. CONTINUA…
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