da Isabella Guarini
Caro CSF, dal suo diario africano rilevo che le privazioni trasformano in beni preziosi le comodità cui siamo quotidianamente abituati. Penso, però, che anche la pubblicità abbia il potere di rendere desiderabile un prosaico rotolo di carta come quello della carta igienica. L’Africa siamo noi, ma non abbiamo né il Niger né la “casa della parola”, che è la scoperta più bella che il suo viaggio ci abbia fatto conoscere.
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