da Isabella Guarini (da non confondere con Isabella Fioretti)
Caro CSF, sul Magazine del Corriere del 27/10/05 la sua firma spazia su più pagine e sollecita vari argomenti di discussione. Mi pareva strano che CSF si fosse presentato a una riunione mondana interpartitica, come si sarebbe detto nella prima repubblica, con giacca di velluto e jeans. Infatti, CSF è rimasto sotto il palazzo, proprio come si addice a cronisti d’altri tempi. Non mi sorprende sapere che le sorti degli italiani che escono a lavorare alle prime luci del mattino sono decise nei salotti notturni. Anche nella città in cui abito le decisioni che contano vengono prese nelle ville esclusive, con discesa a mare lungo la costa partenopea e nei pressi della residenza presidenziale estiva. Colgo, inoltre, qualche considerazione dalle foto degli illustri convitati. In particolare confronto la foto di CSF affettuosamente salutato dal direttore dell’ANSA, uomo apparentemente espansivo e compagnone, mentre non posso fare a meno di notare la foto in cui CSF viene salutato da G.Letta, che, nell’atto di stringergli la mano, guarda da un’altra parte, ovvero verso l’obiettivo fotografico.Un narcisismo tipico dei capi di stato, che mentre si stringono la mano davanti ai fotografi, non si guardano mai in faccia e sorridono ai potentissimi obiettivi che lanciano le loro scintillanti dentature in tutto il mondo. Infine, sono stata colpita dagli occhietti furbi di Paolo Bonolis, che sembrano dire” Io sono come voi vorreste essere, ma la dea bendata ha scelto me! “
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