BANANAS di Marco Travaglio, 2 agosto 2005
Se c’era bisogno del referto sulla grave forma di nanismo che affligge la nostra classe politica, il caso Bankitalia ce l’ha fornito. Mentre il mondo finanziario internazionale descrive con orrore e divertimento la fogna d’Italia uscita dalle telefonate fra i protagonisti delle scalate Antonveneta e Bnl, mentre il presunto arbitro delle contese riceve “baci in fronte” da un contendente che viene invitato a “entrare dal retro” e che chiama “tesoro” la di lui consorte, mentre un giudice milanese consiglia un altro giocatore e lo rassicura sulle inchieste in corso, i politici italiani non trovano di meglio che reagire come segue. Quasi tutti, da destra a sinistra, s’affrettano a precisare che “non emergono notizie di reato”. Come se spettasse a loro stabilirlo e come se, ben prima della questione penale, non esistesse una questione morale e politica. Bertinotti parla di “atti corsari”, ma non a proposito del finto arbitro e dei suoi baciatori: a proposito dei pm che hanno osato intercettarli. CONTINUA…
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