da Gianluca Freda
Cara Paulon, il mio paragone era in effetti inopportuno, e me ne scuso con tutti i maggiordomi che seguono questo blog. Non era mia intenzione paragonarli a gente come Previti o Pomicino. Resta il fatto che i nostri governanti, proprio perché di gran lunga meno affidabili di un maggiordomo, andrebbero controllati in ogni momento e con ogni mezzo. Proprio oggi l’Italia affronta la vergogna dell’ennesimo incidente diplomatico scaturito dalle stolide vanterie di un noto imbecille che fa il Presidente del Consiglio non per caso, ma per l’incultura degli italiani che lo hanno votato, l’ignavia di quelli che si sono astenuti, la vigliaccheria di quelli che non sono scesi in piazza per contrastare il suo regime. La presunzione d’innocenza, che assolve sempre il popolo e scarica la colpa dei mali d’Italia sulla politica, andrebbe rovesciata. Se abbiamo dei pessimi politici, è perché abbiamo dei pessimi cittadini, e non cureremo mai la malattia se non partiamo dalla radice. Lo si può fare con delle norme (il voto a punti) ma anche con un minimo di buona volontà. Partecipare a un referendum costa dieci minuti del nostro tempo. Chi non è disposto a fare neanche questo, come può essere credibile quando impreca contro i politici che commentano le regate?
Nessun commento.
Commenti chiusi.