da Vittorio Grondona
I dipendenti del Comune di Bologna sono in agitazione. Pare che il Comune voglia ridurre del 30% il premio di produttività sancito dagli accordi con i predecessori Vitali e Guazzaloca. Le reazioni sono aspre: Alessandro Alberani della CISL: “Cofferati non deve fare come Berlusconi: non si aumentano gli assessorati per risolvere problemi politici. Questa è la ricetta del Governo che pensa di superare la crisi politica aumentando i posti nell’esecutivo”; Dante Forni dell’ UIL: “Se si deve tagliare lo si faccia sulle consulenze, o sui posti di giunta, non sul salario dei lavoratori”; Cesare Melloni della GGIL: “Dobbiamo mantenere la vertenza sul terreno sindacale, attenti a non buttarla in politica”. Se si pensa che si sta parlando di stipendi intorno ai mille euro mensili in un comune dove, si fa per dire, si paga a caro prezzo anche l’aria che si respira, possiamo tirare tranquillamente la conclusione che non c’è niente di nuovo sotto il sole. In politica l’abito fa il monaco!
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