da Claudio Urbani, Roma
Non credo che a preoccupare sia tanto il figlio di Bossi, che credo nessuno conosca, quanto il modo in cui è stato proposto. E’ innegabile che la Lega abbia subito radicali trasformazioni dalla sua nascita. Presentatosi come una novità contro il potere, il nepotismo, il desiderio di poltrone, gli intrighi di Roma Ladrona, paladina di Tangentopoli, fustigatrice di costumi contro industriali equivoci e corrotti abbia virato di 360°. Ora che si è insediata e radicata nel potere, non solo sfuttando le debolezze berlusconiane, decide, pur rappresentando uno scarso 5%, per tutto il Paese. Bossi con la designazione diretta del figlio, non lo ha proposto ma designato, ha gettato l’ultimo velo su quello che è la Lega, che tutto rappresenta tranne la più piccola parvenza di democrazia. Tanto nepotismo neanche la più bieca DC o Stalin stesso osarono tanto. Per questo mette paura, il figlio di Bossi.
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