da Alessandro Ceratti
Freeman ci manda la sua ennesima lettera contro Klaus Davi, evidentemente tra i due non corre buon sangue. Volete sapere da che parte sto io? Ma da quella di Freeman, con tutte le mie forze, con tutto il mio sangue. Vorrei dirle, caro Freeman, che ho già notato in lei la sacra fiamma dell’insofferenza verso l’attuale classe dirigente del centro sinistra, ma a mio avviso, è ancora troppo possibilista, dimostra ancora troppe aperture di credito nei suoi confronti. Nella fattispescie sembra che lei abbia l’impressione che i suddetti per dire e fare le porcate che dicono e fanno abbiano bisogno di qualche consiglio “esterno”, quello di Davi, appunto. In realtà Davi non ha il ruolo di lookologo (orrore!) ma quello di adulatore. Viene pagato (?) perché possa corroborare le opinioni e le scelte che i vari Fassino e Rutelli hanno già in testa, non è lui a mettergli in testa tali panzane, ce le hanno di loro.
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