da Pier Franco Schiavone, Milano
Ceratti non lo capisco più. Prima si è messo ad interpretare a modo suo il codice in relazione al matrimonio, adesso riscrive i Vangeli. Per quanto mi riguarda sono molto addolorato per quello che è accaduto nel sud est asiatico, infinitamente più di quanto sarei se mi morisse l’amatissima Zarina, la mia gatta. Non credo affatto che esista nella generalità delle persone un cinismo tale da disinteressarsi di quanto sta accadendo in quell’area. Sono d’accordo con Silvia Palombi, tuttavia questo blog, spero che CSF sia d’accordo, è solo una finestrella, un pertugio su un aspetto infinitesimale della realtà. Ci mancherebbe altro che scrivere di Mastella sul blog significhi diminuire l’attenzione e la solidarietà, anche concreta, per una tragedia struggente come quella che è accaduta. A volte mi sono chiesto perchè i lobbisti non abbiano affrontato temi come, per esempio, la recente ricorrenza di Piazza Fontana, per discuterne tra noi, ma non ho mai pensato che qualcuno potesse fregarsene di quella ferita aperta. Così rifiuto adesso l’idea che qualcuno possa fregarsene delle 120.000 vittime del maremoto. In fondo non credo nemmeno che Ceratti pensi davvero quello che ha scritto, forse ha voluto solo fare una provocazione, oppure, come al solito, l’ho frainteso.
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