da Alessandro Ceratti
Leggo le proposte operative di Manuguerra che trovo decisamente ragionevoli. Senonché teminano con la frase: “tutto questo verrà pagato dai quei paesi che hanno voluto,combattuto e appoggiato la guerra: in fondo, per loro si tratterebbe solo di sostituire alle bombe un bel pacco di soldi”. Appunto! Mi rendo conto che ormai il bersaglio è fuori moda, e si preferisce mandare i propri strali contro i petrolieri piuttosto che contro i costruttori di armi. Ma pensateci bene, usate il buon sano vecchio metodo, domandatevi: “cui prodest” tutto questo ambaradam? Pensate veramente che la potentissima lobby dei produttori d’armi si adatti alla fine della guerra fredda senza cercare qualche nuovo sbocco? E, se valutate le cose secondo questa esigenza, quante azioni statunitensi assolutamente irragionevoli diventano invece sensate?
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