da Matteo Tassinari
I critici più circospetti e lontani numerosi apogei dall’esercizio insano della boutade (non quelli apocalittici o giacobini alla Paolo Flores), parlano di una “Emergenza democratica” riferendosi al modus operandi dell’ottavo nano re senza corona di Arcore. Una domanda: quanto potrà durare una emergenza di questo tipo senza che intacchi le fibre di una nazione? Anche Salvo Barnasconi, come il fascismo, non è una parentesi graffa (direbbe Totò), ma incarna dietro la patina di una modernità arrogante, muscolare e volgare, un’Italia che è ancora più atavica e, per certi versi, più insopportabile di quella del fascismo. Un’Italia fatta di piccoli e grandi evasori, di commercianti continuano ad arrotondare i prezzi ed arricchirsi grazie all’euro. (…) Mi sa che le elezioni è meglio farle il prima possibile. Finché esistono.
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