da Primo Casalini, Monza
La discussione sull’intelligenza di Ferrara non mi appassiona, anche perché tutto è relativo. Di fronte ad uno che ragiona e che scrive come Cordero siamo tutti dei principianti, e allora? Ognuno deve poter dire la sua, ammesso che ce l’abbia. Ecco, Ferrara la sua non la dice, la lega all’opportunità del momento. L’altra sera ha fatto due cose: con la scusa della sentenza Previti ha cercato di colpevolizzare Romano Prodi che c’entra come i cavoli di Bruxelles, poi ha cercato di marchiare di razzismo Sabina Guzzanti, così per metterla a suo agio. Sarà migrato da un impero all’altro, ma i vecchi vizi li ha mantenuti tutti. La verità, per lui, è sempre la seconda scelta. Ieri prima c’era il partito, oggi prima c’è Berlusconi. Nulla di nuovo sotto il sole.
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