Simpatico questo Taormina, uomo dal nome che evoca vacanze raffinate e costose e invece è solo un avvocato. Un giorno che era libero dal consueto bridge col Circo Cogne a Porta a Porta, sciolto dagli impegni col criminologo Bruno e lo psicologo Crepet, in crisi di astinenza da scoperchiamento di modellino di villetta, dice: “Mi dimetto perché sono il burattinaio”. E poi, qualche ora dopo dice: “Ah Ah, ci siete cascati? Buuuuu”. Ma chi ci era cascato? A me sembra nessuno tranne Trantino, il presidente della commissione Telekom Serbia. Stupenda la vignetta di Vincino. Faccione di Taormina che dice: “Sono anche il mostro di Cogne” .Tempo fa l’ho intervistato. Mi sono andato a rileggere l’intervista. E ho trovato due brani molto interessanti, anzi inquietanti. Primo brano: gli avevo chiesto perché la sinistra non lo poteva vedere. Lui mi ha risposto: “Violante, Rizzo, Pagliarulo, Bonito sanno che io sono un archivio esplosivo. Temevano che andassi a presiedere la commissione dei pentiti perché su tutte le cose accadute negli ultimi 15 anni so dove mettere le mani e sono pronto a mettercele. E se andassi a tutelare l’ordine pubblico potrei mettere le mani sulla Dia. Io sulla Dia ho sempre avuto delle consapevolezze che pochissimi hanno. Mi sono fatto i processi Andreotti, ho seguito Craxi”. Domanda: Aveva rapporti con i servizi segreti? “E’ diverso: ho sempre avuto informazioni dei servizi segreti”. E come fa? “Arrivano. E io le manovro, le utilizzo, me ne servo”.Capito? Arrivano. E lui le manovra, le utilizza e se ne serve.Secondo brano: alla fine dell’intervista io gli ho chiesto perché ce l’aveva col giudice Nordio. Lui mi ha risposto: “Ha avuto in mano le sorti della sinistra italiana e non ha fatto niente. Doveva investigare più a fondo”. Non c’erano prove, gli ho contestato io. “Se capitava a me stia tranquillo che?” Quelle prove venivano fuori? “A costo di fabbricarle”.Capito? A costo di fabbricarle.Comunque lui non si dimette. Ah ah, ci avete creduto. Buuuu!Ps: Io sono un pedofilo e mi dimetto dall’Ordine dei giornalisti. Ah ah ah. Ci avete creduto. Cazzoni!Claudio Sabelli Fioretti
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