da Gianni Guasto
Caro CSF, si tenga ben stretto questo acronimo, perché, il giorno in cui le capitasse la ventura di averMi come suo Presidente del Consiglio, glielo lascerei unicamente per ricordarle che il suo nome è (sarà, sarebbe) Carlo Sabini Fioroni. (…) In attesa di eventi tanto rivoluzionari, accontentiamoci oggi di chi ha cambiato i colori alla nostra bandiera senza nemmeno avvisarci (…). La bandiera, in fondo in fondo, è un po’ il nostro cognome cromatico, che abbiamo maledetto tante volte, alla stessa maniera in cui litigavamo, per ragioni edipiche, con i nostri vecchi. Ma, al pari delle nostre generalità, soltanto noi, e solo per ragioni molto serie, abbiamo diritto di cambiarla. Probabilmente, la cosa interessa a pochi, e difficilmente le reazioni andranno al di là di qualche brontolìo. Solo uomini assolutamente privi di anima potevano intuire fino in fondo quanto la nostra identità sia sgretolata. Proprio come la Costituzione, lo Stato di Diritto, la Memoria.
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