da Claudio Urbani, Roma

Qualcuno, ad ogni problema rigardante gli immigrati, se la vuol cavare con accusare la tolleranza della sinistra per coprire le proprie responsabilità. Mettendo la testa a mo’ di struzzo, dimentica che l’opposizione non ha nessun potere attuativo, solo quello di far proposte e che qualsiasi attuazione di provvedimenti è dovuto ad azioni di governo. Non solo, ma si continua a far finta di ignorare che è una legge di destra, Bossi-Fini che regola il tutto. Come già fatto notare, negli untimi dieci anni, otto sono stati governati dall’attuale governo, la cui principale attività si è dispersa tra lodi Schifani- Alfano, leggi ad personam e lotta alla magistratura e benefici ad evasori con condoni e scudi fisca. E si insiste ancora a dare ogni colpa alla sinistra: ma di assumenrsi, almeno le proprie responsabilità, sui propri macrospopici erroni no?

da Gianni Guasto

Certo che quelli come Feltri e i giornalisti de La Padania ora hanno un bel problema: stare con i negri o con i terroni? Con i clandestini o con la ‘Ndrangheta? Immagino che per il neurone dell’on. Cota sia un tour de force. Forse é per questo che Maroni si produce in gag da Zelig: “c’é troppa tolleranza!” A chi allude? Al Governo o a quelli che sparano? E questi ultimi che cosa dovrebbero fare per essere meno tolleranti, usare il napalm?

da Isabella Guarini, Napoli

Caro CSF, non si fa in tempo ad assumere un’identità che già si passa a un’altra. Questo blog è il blog di CSF, che ha assunto un’identità nel mare magnum dei blog. È una ricchezza che non va sprecata trasformando il blog completamente, privandolo dell’identità e della memoria acquisita nel tempo con la partecipazione di molte persone. Innovare o conservare, essere o non essere, è un dilemma antico, ma se tutti avessero innovato cancellando la memoria presente e passata non esisteremmo e la questione non si porrebbe!

da Giorgio Goldoni

Che gusto ci prova a controbattere i suoi avversari politici soltanto
dileggiando le loro fattezze fisiche?
Non le sembra una tecnica da primitivi? Per fortuna che l’italiano
medio è intelligente e si occupa d’altro.

da Armando Gasparini, Veneto Alto

Perchè fatemi capire…è succeso o no un fatto a dir poco strano? Repubblica intervista, cheta cheta, nientepopodimenoché l’odiato Berlusconi e…non gli fa nessuna domanda, dico nessunissima domanda delle dieci, con cui ci ha frantumato i preziozi appendicoli per mesi??? Van bene le amnesie dell’anziano Fondatore…ma qui, me sa, che è tutto un pappa e ciccia o “buseta e boton” o “can no magna can” per dirla alla vicentina spuà!

SI, NEVICAVA PROPRIO

Ecco la prova
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INSOMMA, E’ NEVICATO

Ecco

da Carla Bergamo, S. Paulo

Si vede che la nostra avvocatessa legge molto poco i miei post, pazienza. Non ho mai comparato le due miserie, anzi. La miseria brasiliana, che è più che altro materiale e comunque sta diminuendo, è diversa dalla miseria intellettuale in cui versa metà del belpaese. E Lula non ha niente di Napolitano, neanche il savoir-faire. Mi è sembrato, nel corso degli anni, di aver inviato abbastanza notizie sul Brasile e sui successi di Lula, verso il quale non lancio strali e che comunque è ben lontano dal socialismo (non è che si confonde con Chavez, no?).
Se un giornale come Le Monde e uno come El Pais lo hanno nominato Uomo dell’Anno, un motivo ci sarà e si riassume nelle parole del giornale francese: “Per la sua singolare traiettoria di vecchio sindacalista, per il suo successo nel comando di un paese così complesso come il Brasile, per la sua preoccupazione con lo sviluppo economico, con la lotta contro le disuguaglianze e con la difesa dell’ambiente, Lula potrebbe molto bene aver meritato… il mondo”.

da Sebino Dispenza
 
Un consiglio spassionato: perché non tornare a pubblicare le mie vignette?

da Armando Gasparini, Veneto Alto

Quelle centinaia di immigrati che hanno scatenato la guerriglia urbana sono solo la punta di un iceberg fatto di condizioni di vita disumane, schiavitù, emarginazione intollerabili in un Paese civile. E’ grave che solo adesso tutti ne parlino…Molto più facile, evidentemente, masticare il luogo comune del Nord razzista e sfruttarlo per banali beghe di politica interna. Adesso che si fa, si denuncia il razzismo del Sud? La causa non sta nel diverso colore della pelle o del passaporto: sta nella mancanza di condivisione e rispetto delle regole, nel sostenere l’eliminazione di ogni freno all’immigrazione e poi lamentarsi perché non tutti gli immigrati hanno un lavoro e vivono in condizioni dignitose… Per il populismo e la becera,  miope, visione della sinistra in materia…finirà come i famosi “quattro amici al bar”.