da Pino Granata
Una ragazza di 35 anni al primo giorno di lavoro è stata aggredita e violentata da un pizzaiolo egiziano clandestino. La ragazza , coraggiosissima, malgrado le minacce dello stupratore lo ha denunciato ai carabinieri e questo verme è stato giustamente arrestato. Ora visto che il pizzaiolo egiziano è clandestino e non avrebbe dovuto essere in questo Paese sarebbe giusto e sacrosanto che fosse lo Stato che ha omesso di fare i controlli e che ha permesso la libera circolazione di uno che non aveva nessun diritto di lavorare in quella pizzeria, a pagare i per gli incalcolabili danni morali e materiali subiti da quella ragazza. E non solo lo Stato è responsabile , ma in pari misura anche il datore di lavoro che ha assunto chi non aveva nessun diritto di essere assunto.
da Christian Migliorati, Palazzo Pignano (CR)
Avevo proprio intenzione di intervenire parlando del ns. Paese (non solo della politica), a mio parere ormai bolso e scoppiato, in relazione agli Stati Uniti d’America: lascio la parola alla ben più felice penna di Massimo Gramellini, da La Stampa odierna:
BUONGIORNOAMERICAVisto dalla periferiaCerto che triste quel caravanserraglio di vecchi presidenti sciancati o in carrozzella: il più sveglio sembrava Bush junior ed è tutto dire.Certo che retorica in quel predicatore che ha chiesto a Dio di proteggere gli Stati Uniti d’America (e da noi, pioggia acida?) Certo che noia quell’inno cantato da Aretha Franklin con un cappellino a ics che non metterebbe neanche la regina Elisabetta. Certo che inutile pompa quelle ventidue macchine del corteo presidenziale: meglio se arrivava da solo, guidando un’utilitaria.Certo che strazio quel vestito della First Lady: la stilista lo avrà ricavato dalle tende del salotto di sua zia.Certo che logora quell’usanza di giurare davanti a un magistrato che se inciampi a metà della dichiarazione non ti fa neanche arrestare. Certo che paroloni in quel discorso inaugurale: virtù, speranza, responsabilità, persino l’attraversamento del Delaware ghiacciato da parte di George Washington nella guerra di indipendenza. E neanche una barzelletta, un riferimento allo sport, una confezione d’odio da tenere a portata di mano per spalmarla addosso al nemico e sentirsi in pace con la coscienza. Certo che energia in quell’uomo e in quella gente che ci crede ancora: nel suo Paese, nel futuro, nella possibilità di rigenerarsi e di cambiare nonostante. Certo che invidia.
da Vittorio Grondona – Bologna
Io penso che solo se spinti da uno squilibrato orientamento mediatico imposto si potrebbe dare torto a Santoro sulla vicenda di Annozero dove la “giornalista” Lucia Annunziata ha abbandonato la trasmissione con straordinaria mancanza di stile e di orgoglio per la sua auto-vantatissima professione, più volte da lei ricordata nella circostanza.
da Santi Urso
In questo Suo diario-salotto salta all’occhio lo scavalco del 20 gennaio. Quale che ne siano le ragioni, sembra di leggere il diario di Luigi XVI che, in data 14 luglio 1789, annotò: Una giornata noiosa, non è successo nulla. Dio non voglia che qualcuno pensi a un atteggiamento snob, La prego, a futura memoria, di accettare questa nota: 20 gennaio 2009, giura il 44esimo presidente degli Stati Uniti, Barack Hussein Obama. Ha pettorali discutibili, ma una bella abbronzatura.cordialità bufaline
di Roberto Vittorioso – Roma
Caro Dan, prescindendo dal fatto che Luca Toni ogni anno non si vergogna di andare all’Oktober Fest con i pantaloncini di pelle e i calzerotti bianchi al ginocchio, mi pare che l’inserimento del Martini tra i nostri stereotipi sia già un bel passo avanti. Del resto ogni etnìa usa stereotipi e nomignoli per classificare, generalizzando, i propri vicini: i tuoi amici Basilesi chiamano Cingali i Ticinesi, e i Ticinesi chiamano Tugnitt (spazzacamino) gli Svizzeri di lingua Tedesca.
da Dan Galvano, Basilea
Guardavo su Repubblica che un comico tedesco ha fatto un video su Luca Toni. E dentro tutti gli stereotipi possibili e immaginabili. e mi domando, ma ancora? Nel 2009 i tedeschi parlano di noi solo attraverso “tortellini, martini, cannelloni”? (senza dimenticare pizza, mafia e mandolino, eh). Come se io mettessi a cantare una canzone sui tedeschi e dentro ci metto birra, crauti, wurstel ecc ecc. Ammazza che ridere. Ma non si puo’ andare oltre?
da Franco Vota
Dice lo statista da giardino che lui non va alle manifestazioni dove non può essere il protagonista. Nemmeno ai funerali immagino.
da Bruno Stucchi – Cuggiono Sostiene Ségolène Royal (ricordate?) che Obama per la sua campagna elettorale si sia ispirato ai suoi metodi, usati nella campagna elettorale per le presidenziali francesi. Pero’ forse Obama ha copiato meglio dell’originale, visto i risultati.
da Armando Gasparini, Veneto Alto
Strano mondo, quello dell’informazione. Qualcuno ricorderà il feroce dibattito della primavera scorsa sulla proposta di prendere le impronte digitali ai rom. Nessuno o quasi, ha parlato in questi giorni invece della novità che riguarda tutti i cittadini europei: dal 29 giugno 2009, i passaporti di trenta paesi europei saranno dotati di un microchip nel quale saranno contenute anche due impronte digitali del titolare del passaporto. Razzisti!
E’ l’omonimo del nostro Claudio, amministratore della nuova Alitalia a chiedere questo sacrificio. Mi domando perchè noi milanesi dovremmo rinunciare ad un aeroporto che è comodissimo da raggiungere al contrario di Malpensa che richiede almeno un’ora di tempo. E poi per chi? Per una compagnia aerea che comunque fallirà perchè non può essere altrimenti? Qui non si è ancora capito che i viaggiatori appena sentono il nome Alitalia si sentono male e preferiscono qualsiasi altra compagnia aerea alla nostra ex-compagnia di bandiera.