da Pier Franco Schiavone
Ho appena inviato un post illuminante sulla polemica del blog esclusivo e mi accorgo, solo ora, che CSF aveva già posto fine alla querelle. Mannaggia. Però, mi piace l’idea che i miei post pubblicati non siano troppo lunghi, ripetitivi, noiosi, volgari, inutili e violenti. E sono soddisfazioni! Vorrei aggiungere che sono stato una settimana in Sardegna, quant’è bella in questo periodo, desolata, verdissima, silenziosa. Ho fatto una ronfata sotto un albero di ciliege in fiore e quando mi sono svegliato, guardando in alto, mi sono chiesto come fosse possibile che nevicasse in aprile, col cielo azzurro.
O come quello di Di Pietro? Vi scrivono in migliaia ma, scremandoli dai post pieni di insulti, di ripetizioni, di leccate ai divi (vai Beppe, vai Tonino, sei un mito, apres toi le deluge!), resta un numero di persone più o meno equivalente a quello di questo blog. Perché mai un blog dovrebbe ospitare chiunque, anche chi non ha nulla da dire? A parte il fatto che a me non sembrano poche le persone che qui dialogano. Ho fatto conoscere questo blog ad amici che riconoscono la qualità di chi vi scrive, aldilà delle idee. Da Ceratti a Beretta, da Bergamo a Palombi, da De Franco a Guasto, tutti insomma hanno sempre qualcosa da dire, spesso com competenza, dall’ambiente alla politica, dalla filosofia al diritto, si parla di tutto. È anche naturale che si creino delle alleanze, spesso effimere. Cazzo c’entrano la Massoneria e i cattivi odori?
da Claudio Urbani
Da quando non se esce da questo modo intollerante di ragionare le cosenon miglioreranno mai. Goldoni vuol festeggiare il 18 aprile e abolireil 25 aprlie, perché quel giorno si sente liberato? Bene, altri non lapensano come lui, debbono essere ignorati, cioè abolito il loro giorno.Non piacciono Santoro Biagi ecc.? Allontanati..e così via. Goldoni, ioavrei preferito che tu proponessi il 18 aprile senza abolire il 25, nonsarebbe più consono a quella democrazia a cui tanto inneggi e ti rifai?Sarebbe meno contraddittorio.
da Bruno Stucchi
Notizia sentita ieri notte su Radio Rai3: Bella Ciao sarebbe stata scritta nel 1951…Cosi’ avrebbe scritto l’autore (?) all’Unita’ alcuni anni fa, ma la notizia non venne divulgata.
da Paola Altrui, Roma
Caro Arienti, castrare il proprio marito per punirlo è notoriamente controproducente. Il “sì” o il “no” rispetto a un quesito referendario dovrebbe dipendere dalla plausibilità dei suoi contenuti, non dall’identità (o dagli intenti reconditi) dei suoi promotori e firmatari. Personalmente, condivido lo spirito del referendum in materia elettorale ed apporrò la mia firma a favore della sua indizione; ma sono la prima a sperare che il mio sforzo sia vanificato dalla tempestiva approvazione di una legge seria e ampiamente condivisa.
da Santi Urso
Opperbacco! chi l’avrebbe detto che una disputa, iniziata civilmente, sarebbe finita, come la rissa manzoniana, a colpi di spada. Vale pero’ la pena di incrociare i ferri, perche’ la storia dello sconoscere è ricca di insegnamenti (…) Come fa il gentile Tappi a non capire che quel verbo, altro non e’, nell’interpretazione di taluni, che un tentativo. Forse riuscira’, forse fallira’. Al momento, per esempio, io lo uso, rigorosamente, nel senso di rinnegare, rifiutare, ma l’altra possibilità mi intriga (intrigante fino agli anni Settanta del secolo scorso non, ripeto non, aveva alcuna possibilita’ di avere valenze positive, poi i giornali l’hanno sdoganato). Ma sul serio cose cosi’ semplici, come la grandezza di D’Alema (giusto per fare un altro esempio), sono cosi’ difficili da cogliere al volo? (…)
da Isabella Guarini
Dai Ceratti, non esagerare con le liste di proscrizione, addirittura! Il blog è un momento di libertà e non possiamo ingabbiarci in preconcetti. Penso che si debba ritornare alle antiche regole dell’ospitalità. Allora tutti siano i benvenuti, a parte i rischi che si possono correre, come querele e altro da evitare. Non a caso hospites è colui che riceve o è ricevuto.
di Michele Serra – Repubblica, 26 aprile 2007
La destra italiana è entusiasta di Sarkozy, e tento entusismo andrebbe premiato. Bisognerebbe che se lo facesse prestare per un paio d’anni come leader, così ci godiamo (finalmente) lo spettacolo di un uomo d’ordine, ferreo custode della legalità repubblicana, alle prese con gli avvocati di Berlusconi, con i secessionisti, con quelli che “non pagare le tasse è autodifesa”, con l’antistatalismo anarcoide, con Dell’Utri e Previti, insomma con parecchi degli ingredienti che innervano la destra nostrana, specie dalle parti di Forza Italia e Lega.Probabilmente Sarkozy, come primo provvedimento, chiederebbe di importare dalla Francia anche due o tre torpedoni di collaboratori, con il compito (improbo) di diffondere anche nella destra italiana e nei suoi elettori quello spirito di legalità e quel nazionalismo democratico (vive la République) che sono il nocciolo duro della destra francese. Anche troppo duro, a volte. Poi dovrebbe farsi spiegare da un traduttore, da un paio di intellettuali molto bravi e anche da uno psichiatra come è possibile che il giornale più srkosiano d’Italia, “Il foglio”, sia anche lo stesso che a suo tempo pubblicò l’elogio di Previti. Poi forse rimpatrierebbe per manifesta impossibilità di raccapezzarsi.
Bonsai di Sebastiano Messina – Repubblica
Ah, che spettacolo, se ci fossero stati anche i partigiani del ’45, dietro i compagni che ieri festeggiavano il 25 aprile fischiando il sindaco di Bologna Sergio Cofferati, che si è messo in testa di far rispettare le leggi dello Stato anche ai centri sociali. Ah, che spettacolo, se ci fossero stati anche i partigiani del ’45, dietro ai compagni che a Milano urlavano “fascista” al sindaco Letizia Moratti, che pensava di rendere impunemente omaggio ai valori della Resistenza. Ah, che spettacolo, se ci fossero stati anche i partigiani del ’45, dietro ai compagni che gridavano “servi dei padroni” a Fausto Bertinotti e a Oliviero Diliberto, non abbastanza comunisti da meritare il loro rispetto. Ah, che spettacolo, se ci fossero stati anche i partigiani del ’45, dietri ai compagni che invocavano la liberazione dei valorosi rivoluzionari arrestati a Padova solo perché avevano qualche Khalashnikov, qualche mitra Uzi e qualche mitraglietta Skorpion, e dicevano del giurista Pietro Ichino “non è uno che gli puoi fare neint’altro che farlo fuori”. Ah, che spettacolo, se ci fossero stati anche i partigiani del ’45, dietro questi compagni in marcia. Loro davanti, e i partigiani dietro: per fargli fare tutto il corteo a calci in culo.
da Alessandro Ceratti
Visto che si discute sul presenzialismo dei vari bloggisti ecco qua lamia lista di proscrizione. Io non leggo mai (tutt’al più lascio caderel’occhio) le lettere dell’avv. Arena e di Santi Urso. Malgrado tutto nonriesco invece a evitare quelle di Freda (evidentemente dev’essere unrapporto sado-maso). Mi piacciono quelle di Masri, che però fa la stessafine dei primi due quando le sue lettere diventano troppo lunghe (ah, ladura legge delle [circa] 500 battute, quanto è sacrosanta!). Sonoattento a quelle di Schiavone, anche se sto preparando le armate alconfine per sferrare un’offensiva che la blitz krieg è niente inconfronto. Sempre curioso di quanto ci scrive la paulista Bergamo (…)