da Alessandro Ceratti
Posto che molto probabilmente l’Iran è la democrazia maggiormente sviluppatatra i paesi mussulmani (il che è tutto dire), arrivare ad affermare chesia preferibile Ahmadinejad a Prodi mi pare sinceramente paradossale. ConBerlusconi invece sarebbe stata una bella lotta, è vero. Ma Prodi in fin deiconti, con tutti i suoi limiti, può essere definito un normale primoministro di un paese occidentale. Freda ai miei occhi comincia adassomigliare sempre più alla nostra avv. Arena, con le sue uscite roboanti eassurde. Ma d’altro canto c’è chi non crede all’Olocausto e chi non credeallo sbarco sulla luna.
Uliwood Party di Marco Travaglio – L’Unità
Mentre alcuni illuminati parlamentari dell’Unione scattavano come un sol uomo per sventare una gravissima emergenza nazionale, e cioè il nuovo film di Vanzina con Massimo Boldi, tra il lusco e il brusco una manina furtiva infilava nel maxi-emendamento della finanziaria un codicillo di tre righe (comma 1346) che dimezza la prescrizione per i reati contabili, cioè per i processi dinanzi alla Corte dei Conti. Una Cirielli bis per garantire l’impunità a migliaia di politici e manager che hanno derubato o danneggiato la pubblica amministrazione.Visto che a fine 2005 i processi pendenti erano 5600, l’inventario dei danni è presto fatto: il Pg Claudio De Rose calcola 310 milioni di euro sottratti all’erario. Le solite anime belle parlano di «errore», di «svista», di «leggerezza». Ma una porcata del genere nel maxiemendamento non ci è entrata da sola. O per caso. Ce l’ha infilata – tra l’altro dopo una prima bocciatura – qualcuno, che merita di essere citato con tutti gli onori perché se ne assuma la responsabilità e perché gli elettori sappiano.Il primo firmatario è il senatore calabrese Pietro Fuda, già presidente forzista della Provincia di Reggio, poi riciclatosi nell’Unione al seguito del governatore Loiero, poi eletto nella lista Consumatori, poi passato alla Margherita e ora galleggiante nel gruppo misto come fondatore di un nuovo partito di cui si sentiva davvero il bisogno: il Democratico Meridionale.Alla sua firma se ne sono aggiunte altre sei, probabilmente per strappare il suo voto alla finanziaria: il rutelliano Zanda, vicecapogruppo dell’Unione, il mariniano Ladu, i margheriti sciolti Sinisi, Bruno e Boccia e il diessino Iovene. Ora, dopo il sollecito attivarsi di Salvi, Villone, Finocchiaro, Manzione, Di Pietro e altri, pare che la porcata non passerà e sarà cancellata per decreto.Ma, grazie ai Magnifici Sette, Silvio Berlusconi – sorprendendosene lui stesso – ha potuto accusare l’Unione di «fare leggi ad personam».E il governo Prodi ha subìto un altro colpo sulla questione morale, come se non bastassero l’indulto extralarge, l’inciucio Mastella sull’ordinamento giudiziario Castelli, le manfrine sul caso Previti, la «nuova» Antimafia con Vito e Pomicino, la mancata abrogazione delle leggi vergogna, i minuetti sul conflitto d’interessi, la difesa della Gasparri alla Corte Europea,i minuetti su Pollari & Pompa. Tanto poi i fischi li becca Prodi, e i partiti cosiddetti alleati pretendono pure la Fase Due, come se la Uno fosse opera sua.Poi Giuliano Amato si meraviglia perché nel paese, intorno ai partiti, c’è un brutto clima di «antipolitica». Strano, eh? Dopo aver sorseggiato bile a ettolitri, il lettore-elettore si domanda come certe cose siano possibili e cosa facciano i suoi «rappresentanti» quando non devono partecipare all’avvincente dibattito sul partito democratico.E scopre – da un’intera pagina sulla Stampa – che «Mastella fa outing sui capelli: “È vero, li tingo, è un’innocente illusione di gioventù che pago con la schiavitù del ritocco…”».Apprende pure che, nella sua mission impossible in Campania, dove alla criminalità esistente si sono aggiunti 7-8 mila detenuti scarcerati dall’indulto, il ministro dell’Interno Amato lancia un fondamentale appello contro i cantanti «neomelodici».Infine, se riesce ad arrivare lucido alla pagina degli spettacoli, trova pure traccia di quel che dicevamo all’inizio: la crociata di quattro parlamentari contro Boldi e Salemme. Anch’essi meritano una speciale menzione a beneficio degli eventuali elettori: la dl Villari, la verde De Petris, il ds Ceccuzzi e il rifondatore Di Lello. Invocano fantomatici «criteri da fissare per individuare quali film possono trovare spazio nella tv pubblica» e la invitano a boicottare «Olè» perché «non formativo» e per giunta «offensivo per le categorie degl’insegnanti e degli studenti». Se poi nella finanziaria ci scappa una norma salvaladri non è colpa loro: avevano altro da fare.
da Pier Franco Schiavone
Caro CSF sei troppo severo, a me non sembra che Ceratti sia un provocatore, o lo è oltre le sue intenzioni, solo che sui temi etici esprime idee di un certo conservatorismo cattolico che lo porta, a volte, ad elaborare concetti non condivisibili. Ceratti, su questi temi, è più a destra di Socci. A volte il suo conservatorismo lo porta a scrivere cose di un cinismo intollerabile come quelle su Welby (inutile assecondarlo, tanto muore di suo). Se mi convincessi che è un provocatore intenzionale non prenderei più in considerazione i suoi post.
da Carla Bergamo “Se conosci una persona molto anziana di sinistra, è perchè ha dei problemi. Se conosci una persona molto giovane di destra, è perchè anche lei ha dei problemi. Perciò, quando arriviamo ai 60 anni (…), possiamo considerarla l’età del punto di equilibrio (…), ci si trasforma nel cammino di mezzo.”L’autore di questa frase è il rieletto presidente brasiliano, Luis Inácio Lula da Silva. Qualcuno ha chiesto una perizia medica per il presidente petista (fondatore del PT!). È strano che in un paese come il Brasile uno come Lula voglia ora situarsi al “centro”, che in questo paese è rappresentato dal Partito Social Democratico, composto in maggior parte da un’accozzaglia di reazionari e arroganti, che vedono in Lula solo un ex operaio con scarsa scolarità, che si è “permesso” di diventare Presidente.Come direbbe Mino Carta (grande giornalista italiano adottato dal Brasile), Lula dovrebbe leggersi un po’ di Norberto Bobbio.
da Pino Granata
Di Pietro ha impedito ai Benetton di distribuirsi la bellezza di 2100 miliardi di euro ed ha evitato che si svendesse agli spagnoli Autostrade spa. Come l’ha impedito è su tutti i giornali, a me non resta che una volta tanto applaudire l’ex-giudice poliziotto attuale minitro. Faccia altrettanto ora con Alitalia. Si è già mosso De Benedetti il quale vorrebbe mettere le mani sulla compagnia aeronautica come le mise sull’Olivetti e cioè non pagando nulla e facendosi pagare dallo Stato. Stessa cosa fece Agnelli con l’Alfa Romeo. Adesso basta però…
I terroristi di Hamas uccidono per vendetta tre bambini che hanno solo il torto di essere figli di un membro di Al Fatah e la notizia passa inosservata, quasi non ci si rendesse conto della gravità e della efferetezza dell’azione e del fatto che stavolta gli Israeliani non c’entrano niente. A Teheran il nazifascista Ahmadinejad viene fischiato e di più dagli studenti ed a tutti sfugge il significato del fatto. In Iraq Sciti e Sunniti si massacrano a vicenda e sembra che tutto sia normale amministrazione e la vita continua come se niente fosse. Ma cos’è questa congiura del silenzio?
da Antonio Leonforte, Roma
Appena uscita la notiza che Scaramella era contaminato dal polonio, Guzzantisi affretta ad esternare la sua preoccupazione. Ha parlato con i medici, enon c’è scampo: il povero Scaramella morirà certamente. Da eroe, sembrasottintendere. Pochi giorni dopo esce il bollettino ufficiale: Scaramellaavrà al massimo un po’ di cacozzo. Premesso che siamo tutti sollevati per lasorte del povero Scaramella, la domanda è: come mai una persona intelligente comeGuzzanti si espone a figuracce del genere ? In questo frangente ha quasisuperato l’avvocato Taormina. Ricordate quando per mesi non faceva chedichiarare che da lì a poco avrebbe rivelato le prove che avrebberoinchiodato il vero assassino del delitto di Cogne ? Ancora aspettiamo. Nelfrattempo è stato inquisito (e forse anche condannato, non saprei) per averfabbricato indizi fasulli. Entrambi hanno perso il senso del ridicolo, ed ilpost riportato da CSF lo dimostra ampiamente.
da Angelo Ferrari
Alessandro Ceratti conferma una regola italica: è più facile scrivere che leggere.Se dava un’occhiata al post di Caleca del giorno precedente qualche risposta latrovava.
da Piergiuliano “Piero” Pusceddu, Cagliari
Concordo con Ceratti quando dice che “fare presto” nel caso di Welbysuona male, malissimo.Ma credo che “fare presto” in questo caso abbia solo il significato ditrovare una soluzione politica a queste situazioni, prima che, dopol’inevitabile epilogo della vicenda, si spengano le luci sull’argomento(e sospetto che molti aspettino solo questo), fino al prossimo Welby, alprossimo Coscioni, al prossimo…
Paolo Guzzanti sul suo sito
“Gli anarchici cantavano un secolo fa: “Dal sangue nostro si farà la nova istoria, dell’anarchia”. Noi odiamo il sangue e la violenza e diciamo però che dalla verità sulla più grande merda della storia d’Italia nascerà la guerra di liberazione della verità e dunque della libertà.
Con l’aiuto di alcuni dei più volenterosi si sta per pubblicare qui un primo Manifesto della Rivoluzione Italiana, aperto a correzioni e integrazioni, che costituirà la nostra carta costitutiva.
Viva la verità, viva la libertà, viva il diritto del popolo a sapere e a scegliere, cioè a disporre della verità per esercitare la libertà.
Buona RivoluzionePaolo Guzzanti
Eppure io l’ho conosciuto. Quando sono andato a intervistarlo a casa sua stava bene. (csf)