da Gianni Guasto
Su Welby se ne sono sentite d’ogni genere: parole dense di umanità, parole stupide, sagge, arzigoglate in punta di diritto, o cinicamente attente alla convenienza di bottega dei prossimi cinque minuti. Inutile fare i nomi. Ed inutile tentare di arrivare ad un punto fermo qualsiasi, perché la posta é troppo alta. E allora lasciatemi dire la mia, una tra le tante.Welby non aveva neanche la libertà di suicidarsi. Ad ognuno di noi questa libertà é concessa, con buona pace di Papi e leggi penali. Ad ognuno di noi é consentito sparire un attimo, in modo da non infastidire nè coinvolgere nessuno, e farla finita. A Welby, prigioniero del suo sarcofago di carne ossa muscoli e nervi demielinizzati, restavano solo gli occhi per comunicare, e tra pochissimo anche quella tenue linea telefonica con il mondo si sarebbe obliterata. Ha scelto di finire. Sia fatta la sua volontà.
da Mario Strada
Ho letto l’intervista a Greganti. Mi e’ venuta voglia di fare 10 domande a CSF sulla sua attivita’ di intervistatore. Se le risposte si trovano gia’, mi basta un rimando e me le vado a leggere. Ecco le domande:
1) Qual e’ stata l’intervista piu’ difficile?
Quella che non sono riuscito a fare, a Berlusconi.
2) Quella piu’ facile?
Quella più facile non esiste, sono tutte molto difficili.3) La persona piu’ simpatica?
Sembra folle a dirsi ma mi sono divertito molto con Bondi.4) Quella piu’ antipatica?
Lo stesso non si può dire di Alain Elkann, che ha interrotto a metà l’intervista che non è mai stata pubblicata.
5) L’intervista piu’ riuscita (a suo avviso)?
Pennacchi, Cugia, Vaime…
6)quella meno riuscita (sempre a suo avviso)?
Albertoni.
7) Perche’ specializzarsi in interviste?
Ho fatto anche tante altre cose.8) Se non avessi fatto il giornalista cosa avresti voluto fare (a parte il vacanziere alle Eolie)?
Il lavoratore alle Eolie.9) Chi tra i giornalisti e’ piu’ bravo di te?
Pochissimi: nelle interviste Lorenzetto e Perna.
10) Chi tra i giornalisti e’ piu’ genuflesso e prostrato (per vocazione personale)?
Tantissimi, ma sono stufo di subire cause per diffamazione.
da Alberto Arienti
Vogliamo abortire e fare figli ad ogni costo, anche con la biogenetica,vogliamo i trapianti e ci compriamo gli organi e poi vogliamo l’eutanasia.Nel singolo episodio tutto ha un senso, nel globale non so.
da Paolo Beretta
Giovanardi e Fini parlano di “omicidio” per l’affare Welby. Evidentemente, secondo loro, togliere la corrente alla macchina che tiene in vita un cadavere equivale a tirare un colpo in testa a qualcuno. In che posto stavano, i nostri novelli Catoni, quando una donna di 62 anni moriva a Porto Empedocle di gangrena gassosa per aver rifiutato l’amputazione della gamba ? In che posto stanno tutte le volte che un Testimone di Geova muore per aver rifiutato una trasfusione ? Dove stiano in quei frangenti non lo so. Quello che so è che, in quei casi, non una foglia si è smossa, non un grido si è levato. Crepare, evidentemente, in quelle situazioni è lecito. Sarebbe stato meglio che, nel caso di Piergiorgio Welby, ci fossero andati una volta di più, questi Signori. In quel posto.
da Pino Granata
Ho letto su Sabellifioretti.com, e non su Il Giornale, l’articolo diFacci e sono d’accordo con Claudio che è un buon articolo. Peccato cheFacci scriva su un giornale che ogni giorno vomita veleno e di più eche sia vergognosamente schierato al servizio del padrone. Se Faccivuole essere credibile, vada a lavorare per un giornale più serio elibero. Sul caso Welby, io credo che sarebbe meglio che il silenziocalasse e si rispettasse il morto. Oggi vedo le parti politiche chestanno cercando di strumentalizzare il caso di un uomo che ha soffertoal punto di desiderare la morte. Ho il massimo rispetto per il Dott.Riccio. Lui sapeva a che cosa sarebbe andato incontro e malgradoquesto ha avuto pietà di Welby. Che la pace sia con Welby e laGiustizia con Riccio. In quanto a noi non dimentichiamo tutti coloroche ogni giorno muiono innocenti a causa di fame,miseria,disperazione, terrorismo e guerrA.
Non sono d’accordo. Preferisco che Facci scriva sul Giornale e si rivolga ai lettori del Giornale. Io preferisco una destra decente all’orrenda destra berlusconiana.(csf)
da Erico Menczer
“Commenda, permetta, mi scusi l’ardirema c’é tanta gente che muore di famelei non vorrebbe, visto che può,per il santo Nataleaiutare chi molto non ha,non vorrebbe..”“Mio caro, carissimo amico,lei non sa il mio dolore,vorrei, vorrei tanto,le giuro..ma faccia passare questa breve vacanza,mi trova al momento con tanti problemi..(chi,lei mi dica, problemi non ha)devo andare in crociera, con chi lei lo sa,la persona a cui tutti dobbiamo qualcosa.La barca purtroppo mancava di tuttonon ero all’altezza, il nuovo motore,vernici, tappeti, il mobilioil ministro é persona modesta, si sa,tuttavia gradirà certamente viaggiarenel modo migliore, capisca mio caro,si faccia sentire più in là.”
“Illustre ministro, permetta, mi scusi l’ardirema c’é tanta gente che muore di famenon vorrebbe, visto che può,per il santo Nataleaiutare chi molto non ha,non vorrebbe..”“I nostri doveri, mio caro, c’impongono coseche tutti vorremmo evitare. Mi trovo a dover accettare l’offertadi cara persona che sente il doveredi ricambiare un mio gesto cortese,una semplice firma, un appalto da pocoma certo non posso più dire di no.Mi spiace, per ora, mi chiami più in là.”
“Gentile signora, permetta, mi scusi l’ardirema c’é tanta gente che muore di fame,lei non vorrebbe, visto che può,per il santo Nataleaiutare chi molto non ha,non vorrebbe..”“Amico mio caro, non voglio sembrare un’ingrata,ma veda, mi trovo in un grande imbarazzo.La persona che lei molto bene conoscevuol esser con me sempre più generosa,ma tutto controllala villa in collina, i cavalli, i gioiellicrociere da sogno, la servitùe mai che mi desse danaro contante,gli piace così.Mi dice ” Non devi toccare la vile moneta “Ed io che qui fremo per fare del benemi trovo le mani legate, lo sa?”
Se avessi saputo di tanti problemiavrei evitato di dare fastidioad illustri persone chiedendo un aiuto.Son loro in effetti che più di ogni altrohan bisogno di aiutohan tutti perduto il piacere di dare.
da Carla Bergamo
La TV Globo, che detiene il 50% de audience e il 75% di ricetta di pubblicità, non rinnoverà il contratto a un giornalista (Rodrigo Vianna) che aveva protestato per l’eccesso di parzialità dell’emissora in occasione delle elezioni, ovviamente non a favore di Lula. Rodrigo Vianna ha scritto una lunga lettera ai colleghi spiegando il suo punto di vista e le ragioni del suo allontanamento, e quello che si legge farebbe impallidire persino Emilio Fede.Ma molti si sono indignati per la manipolazione della Globo durante le elezioni e finalmente diversi giornalisti hanno denunciato via internet, o via stampa, come la rivista Carta Capital (diretta da Mino Carta) la minaccia che la Globo rappresenta per la democrazia brasiliana.Come vedete, l’Italia di Mediaset della famiglia Berlusconi non ha l’esclusiva della manipolazione, noi abbiamo le Organizzazioni Globo e la famiglia Marinho, che fino a queste ultime elezioni era sempre riuscita a far eleggere il suo candidato favorito. Eh, i tempi stanno cambiando pure qui.
da Giulio Bulgarelli, Correggio
Finita la pucchiacchia, chiedo lumi ai blogghisti sul pagamento del petrolio in euro. Misura solo annunciata dall’Iran, e subito nel mirino degli USA. Ai suoi tempi Saddam aveva iniziato a venderne così appena un po’ del suo (10%) e sappiamo com’è finita. Qualcuno può rassicurarmi ? Al distributore pago anch’io in euro e non sono per niente tranquillo.
da Muin Masri
Pablo, pescatore di un villaggio sperduto, aveva organizzato la sua vita così: la mattina presto pescava il necessario per soddisfare le esigenze della famiglia e del suo modesto portafoglio e il resto del tempo lo passava giocando con i bambini, il pomeriggio siesta con la moglie e la sera con gli amici a bere qualcosa assieme, suonare e cantare “grazie alla vita è stata generosa con me…”. Beh, un tipo così allegro e pieno di vita non poteva passare inosservato specialmente agli occhi attenti di un broker in vacanza premio. Il villeggiante, spinto dalla curiosità, chiese a Pablo “perché non peschi di più?” “E cosa me ne faccio?!” rispose Pablo perplesso. “Glielo spiego io che sono laureato! Dunque, lei dovrebbe pescare più a lungo, ogni giorno di più in modo da potere comperare una barca più grande. Ciò significa più pesce e più soldi per potersi permettere una flotta e invece di vendere il pesce direttamente all’uomo comune potrà negoziare con le grandi industrie e, chissà, magari un giorno potrà aprirsene una sua e trasferirsi in una metropoli e da lì dirigere meglio la sua impresa.” Pablo, sempre perplesso, chiese al broker “quanto tempo ci impiegherò per tutto ciò?” “Venti o trent’anni” rispose il turista convinto. “E poi?” chiese Pablo tutto eccitato all’idea della sua futura fortuna. “Beh, dopo, finalmente potrà ritirarsi dagli affari e concedersi di vivere… in un piccolo villaggio vicino alla costa, dormire fino a tardi, giocare con i suoi bimbi, pescare un po’ di pesce, fare la siesta, passare le serate con gli amici bevendo e giocando in allegria.” Pablo, afferrato il concetto, sorrise di gusto all’idea di aver risparmiato trent’anni di tempo, ordinò un drink per il giovanotto e come non mai riprese a cantare “grazie alla vita…”. Il turista, malinconico, gli fece click per un primo piano.
da Pier Franco Schiavone
Questo governo, diciamolo, qualcosa di diverso esprime, rispetto al precedente. Innanzitutto nessuno ha difeso questa sconcezza, anzi, per bocca di Prodi sappiamo che sarà eliminata. Il ministro Di Pietro ha addirittura minacciato l’uscita dal governo e chiesto a gran voce d’individuare i responsabili. Spero di cuore che i responsabili siano individuati. Tuttavia se una cosa del genere fosse successa col Governo Berlusconi, Pecorella sarebbe andato in TV a spiegare l’inevitabilità della norma, Tremonti avrebbe fatto lo spiritoso senza far ridere nessuno, Bossi avrebbe organizzato un raduno per spiegarne l’effetto benefico sulle sorti della Padania, Fini avrebbe detto che si sposa con la sua idea di una destra nuova, Casini avrebbe detto, coi dovuti distinguo, che la norma serve (e avrebbe acceso un cero penitente a Santa Dorotea). Infine Berlusconi, a seconda di come avrebbe reagito il Paese, avrebbe cantato vittoria o detto di essere stato frainteso smentendo tutti.