da Muin Masri
È un peccato non poter affrontare a viso aperto il tema della vita e dellafede, un peccato dare l’estremo saluto a pedofili, dittatori e criminali, unpeccato non piangere un uomo mai conosciuto, un peccato dimenticare che ildono della vita si può rifiutare perché a volte è troppo pesante dasopportare, un peccato chiudere un occhio davanti ai potenti e usare parolesevere ai poveri cristi, un peccato non aprire la porta del mistero a chi haamato per davvero, un peccato non poter morire in pace senza intermediari.Welby, un peccato che non ci hai salutati con il dito medio alzato e l’augurio di andare al diavolo.
da Antonio Pedna, Ravenna
“In merito alla richiesta di esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby, il Vicariato di Roma precisa di non aver potuto concedere tali esequie perché, a differenza dai casi di suicidio nei quali si presume la mancanza delle condizioni di piena avvertenza e deliberato consenso, era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica (vedi il Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2276-2283; 2324-2325). Non vengono meno però la preghiera della Chiesa per l’eterna salvezza del defunto e la partecipazione al dolore dei congiunti”.Sono stato educato nel Cristo che sulla croce chiese che passasse da lui il calice del dolore; con il precetto di perdonare chi mi recava offesa, perchè solo Dio giudicherà nell’ultimo giorno.Mi è stato insegnato che la Chiesa è accoglienza e misericordia…Che delusione, che si sia trovato un medico per avere pietà di un’anima e non si sia trovato un prete per la consolazione di chi è restato.
da Federica Pirrone, Milano
La risposta alla domanda di Claudia Bergamo è contenuta nel comunicato ufficiale del Vicariato, che precisa di non poter concedere tali esequie perché, a differenza di altri casi di suicidio, “era nota, in quanto ripetutamente e pubblicamente affermata, la volontà del Dott. Welby di porre fine alla propria vita, ciò che contrasta con la dottrina cattolica”. Ciò che la Chiesa non perdona a PG Welby non è l’aver commesso un atto non conforme alla dottrina, bensì l’averlo reso noto. Nel caso ci fosse ancora bisogno di un esempio dell’ipocrisia ecclesiastica. Comunque, non credo che a Piergiorgio importasse qualcosa di perdoni divini o di sentenze di sorta. Welby non è morto nel nome della legge, e nemmeno nel nome di Dio. Piergiorgio Welby è morto, prigioniero, nel nome della libertà.
da Alessandro Ceratti
Come sapete sono un tipo che non si tira indietro, non ha paura delle parolee ama usare a volte anche espressioni forti. Ma questo veramente non ètollerabile! Beretta, si vergogni! Come osa dire “…togliere la correntealla macchina che tiene in vita un cadavere”? Come osa equiparare lapersona, pur malata e sofferente di Welby, a un cadavere? Ritiri quello cheha detto.
da Alessandra Pesarisi
Poche righe tratte dal romanzo di Harper Lee:“..Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa sia il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo con un fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti ancora prima di cominciare, e cominciare ugualmete e arriavare sino in fondo, qualsisasi cosa succeda. E’ raro vincere in questi casi, ma qualche volta succede. La signora Dubose ha vinto. E’ morta come voleva morire, senza essere schiava nè degli uomini nè delle cose. Era la persona più coraggiosa che io abbia mai conosciuto.”Questo era Piergiorgio Welby un uomo coraggioso, invece noi siamo sempre i soliti italiani bigotti e moralisti e non perdiamo occasione per dimostrarlo.
Alessandro Di Bella, Roma
Leggo della stima di CSF ai due suoi colleghi e mi incuriosisco: Google mi aiuta e trovo un articolo fresco di giornata del Lorenzetti sulla morte di Welby. Le sue considerazioni mi lasciano profondamente perplesso (vi invito a leggerle: io, come Bruno Stucchi e, penso, molti altri, non riesco ad avere un’idea forte in proposito), ma la lettura di un’intervista a Niki Grauso, in puro stile Sabelliano lo riabilita alquanto.Su Perna trovo qui ( http://www.ilbarbieredellasera.com/article.php?sid=4806 ) qualcosa che spiega benissimo le sensazioni provate leggendo alcune sue cose.E poi scrivono entrambi sul Giornale: CSF, perchè paragonarti a loro?
Ripeto: sono bravi professionisti che la pensano in maniera diversa da me ma come intervistatori, a mio giudizio, sono di altissimo livello al contrario di molti altri sopravvalutati(csf)
da Silvia Palombi
Fossi cattolica mi darebbe il travaglio di stomaco la negazione del funerale religioso a Welby. Sono sicura che neanche quel povero cristo di Gesù la sta prendendo bene. Fossi in lui tornerei qua un momento a rimettere a posto le cose.
È il giorno più bello e più brutto che ci sia, almeno per me, da quando sonoqui in mezzo a voi. Bello perché finalmente vedo un sorriso rubato, genteche si sforza di essere buona, le luci di notte che mi fanno impazzirepeggio dei bambini, cenoni e pranzi tra famigliari che non si sopportano peril resto dell’anno (adoro questi incontri!), tirchi che si sforzano diaprire le mani (miracolo!), campane della messa di mezzanotte, personelontane che ritornano in tempo per un sospirato abbraccio… tutti di colposono bambini per il tempo di aprire i regali, bello anche senza la neve…tutto ciò mi commuove. Poi la mente corre là, verso casa, e all’improvvisomi sento un cavaliere senza patria, un barbone a spasso con i suoi ricordi,uno sposo in attesa della sposa che all’ultimo momento ha cambiato idea.Maledetto cuore, ci sono troppe nostalgie da sopportare e amori danascondere, ma, per fortuna, si sa, il Natale dura solo un attimo, il tempodi fare finta che questa è casa mia e di là, chissà, magari stanno tuttibene e i soldati ai checkpoint si sono addormentati.
da Carla Bergamo
Ho letto su El Pais que la chiesa si rifiuta di fare il funerale a Welby perchè suicida. Ma la chiesa cattolica apostolica romana, non è la stessa che sempre accoglie tra le sue braccia il buon Berlusconi, divorziato e risposato? O che ha sposato Martelli al terzo matrimonio? Eppure so di tanti suicidi che comunque hanno avuto il funerale religioso, non so perchè la chiesa masochisticamente rifiuti il funerale proprio a un uomo che è passato per prove tanto difficili e dolorose, e per il quale la vita non era semplicemente “respirare”. Mah.
da Bruno Stucchi
Posso permettermi di non avere nessuna opinione chiara sul caso Welby?