da Pier Franco Schiavone
Il malore di Berlusconi mi ha riportato alla memoria quel 7 giugno del 1984, quando a Padova moriva Berlinguer. Berlusconi aveva appena detto che l’ideologia del centro sinistra è il comunismo ortodosso (sic), Berlinguer stava dicendo: compagni, proseguite il vostro lavoro casa per casa, strada per strada. Un testamento politico in punto di morte. Certo la distanza tra i due uomini è siderale, e queste poche battute lo dimostrano, ma sempre di due uomini si tratta. Riflettere ogni tanto sulla morte invece di esorcizzarla, sarebbe utile e ci aiuterebbe forse a guardare le cose della vita con maggiore dolcezza e accettare meglio la nostra fragilità.
da Pino Granata
Ogni anno ci dobbiamo sopportare i giudizi della Michelin sui ristoranti italiani. I Francesi non hanno nessuna autorevolezza per poter giudicare la cucina ed i ristoranti italiani. La cucina italiana è senza ombra di dubbio la migliore del mondo e lo dimostra il fatto che i ristoranti italiani spopolano in ogni parte del mondo. Pasta e pizza sono ormai talmente popolari in tutte le parti del mondo che la gente ignora che sono prodotti della cucina italiana. I Francesi si facciano i fatti loro e continuino a strafarsi di bistecche e frites.La cucina non è cosa per loro.
da Isabella Guarini
Lasciate stare Ceratti, che ha avuto il coraggio civile di fare una critica alle esagerazioni che si producono intorno al problema della integrazione nelle scuole sia dei disabili sia dei ragazzi difficili. Si parla tanto dei docenti che dovrebbero saper fare tutto, quando serve, mentre sono colpevoli di tutto quando le cose non vanno bene.Proporrei uno stage nelle varie scuole a tutti coloro che parlano tanto parlano di scuola, oggi.
da Paolo Beretta
No, Freda, non credo che gli USA possano essersi inventati una patacca come lo sbarco per così tanto tempo (ed effettuando altre missioni dopo l’Apollo 11) senza essere beccati. Per inciso, non so se il povero Korolev, morto nel ’66, non sarebbe riuscito a portarci addirittura i russi per primi, sulla Luna, visto l’infilata di successi che avevano realizzato fino ad allora. Resta comunque il fatto che, pur non essendo d’accordo su questo aspetto, non nutra parecchi sospetti su altre questioni, prima tra tutte l’attentato alle Torri. Se Freda può aver torto su una cosa, non significa che non possa aver ragione su altre.
da Gino Fino.
L’Assessore Ceratti è fantastico! Già me lo vedo nella prossima edizione di Zelig (presentata dal Sabellone?), in coppia con il momentaneamente più noto Assessore Palmiro Gancini. Con, da una parte il politichetto romagnolo che blatera della sua nuova invenzione, la “spremuta di maiale” da far assaggiare alla delegazione extraterrestre che viene sempre in bassa stagione per via dei prezzi. Dall’altra il nostro Ceratti che ci spiega le sue ultime trovate per l’integrazione sociale e il recupero psicologico delle persone meno fortunate di noi. Ci sarebbe da ridere a crepapelle, se non ci fosse da piangere.
da Gianluca Freda
Il link alla foto del finto Lem nel mio postprecedente non funziona. Il link giusto è ilseguente: http://www.hq.nasa.gov/alsj/a11/AS11-40-5922.jpg
da Alessandro Ceratti
Ieri hanno distribuito in parrocchia un volantino che invitava a fareofferte per il sostentamento dei preti. Vi ritrascrivo il testo, che misembra contenga alcune informazioni interessanti.” Ogni giorno, nelle parrocchie italiane, 39.000 sacerdoti annunciano ilVangelo offrendo a tutti carità, conforto e speranza, sono un punto diriferimento sicuro su cui possiamo contare. Oggi i sacerdoti non ricevonopiù la “congrua” dallo Stato. E’ giusto assicurare ad ognuno di loro i mezzinecessari per una vita dignitosa e per lo svolgimento della propriamissione. Ogni sacerdote dovrebbe poter contare almeno su 830 euro per 12mesi. Solo per alcuni di loro questa cifra è coperta dalle Offerte dellapropria comunità o da eventuali stipendi da insegnante. Per altri invece,queste fonti non bastano e si deve ricorrere alle Offerte per ilsostentamento: ecco perché è così importante donare. Queste offerte arrivanoall’Istituto Centrale Sostentamento Clero e vengono distribuite tra tutti isacerdoti , specialmente quelli che ne hanno più bisogno. In questo modotutti i sacerdoti, anche quelli delle comunità più piccole e povere,potranno contare su una distribuzione equa delle offerte.”
da Piergiuseppe Palombi
Leggendo il 21 novembre “La Palestina non chiede né stragi né martiri” sul manifesto (sono grato ad Alessandro Portelli per le sue righe, anche perché mi ci sono ritrovato in tutto e per tutto) ho sentito ancora una volta il desiderio, mai soddisfatto, di scrivere quello che penso quando si torna sulla vicenda di Nassiriya. E’ una domanda: se alle vittime di quell’attentato, non imprevedibile ma inatteso e improvviso come tutti gli attentati che si rispettano, si dovrebbe assegnare la medaglia d’oro perché “hanno dato la vita eroicamente e sono stati martiri” (io dico che sono stati sfortunati e la vita gliel’hanno rubata) cosa dovrebbe essere assegnato a tutti i morti in guerra e nella Resistenza?Loro con i proiettili e le bombe ci convivevano, quelli che stavano contro sparavano più di loro, e loro sentivano, vedevano, e avevano paura. Terrore. Magari morivano sparando col fucile ‘91. Ma la guerra è guerra, si dirà, e le medaglie si danno solo a quelli che hanno fatto un tanto tanto più degli altri. Giusto, ma allora chiediamoci se spetti qualcosa almeno a quelli che invece di tornare a casa sono morti nel settembre ‘43 nella “guerra non guerra” contro i tedeschi che sparavano sbavando rabbia pallottole avvelenate dalla vendetta. Tutto, meno che un attentato a ciel sereno. Chi ci si è trovato dovrebbe fare l’elenco dei “suoi” morti, da riunire in un elenco nazionale da proporre per una medaglia d’oro collettiva. Se non è prevista si faccia una leggina ad hoc. L’elenco dei miei (111 reggimento Fanteria divisione Piacenza in Albano alle porte di Roma) posso darla in qualsiasi momento.
Piergiuseppe Palombi
Ceratti fa lo zuzzurellone e si diverte a tendere “tranelli”. Beato lui che si diverte. Resta comunque la questione di fondo, per la quale si scontrano due visioni del problema: quella dell’integrazione a tutti i costi e quella del confinamento negli istituti “differenziali”. Personalmente, penso che l’integrazione vada innanzitutto supportata da una adeguata formazione dei docenti. Detto questo, facciamo a capirci: far convivere ragazzi normali e disabili, alla fine, fa più bene ai normali che ai disabili. Giusto per imparare che, nella vita, la gente non è tutta belloccia e deficiente come la famiglia del Grande Fratello.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Ceratti fa il provocatore? Lo faccia quanto gli pare, ma per favore smetta la supponenza con la quale afferma che lui, in realtà, tende trappole. Non pretendo, né ho mai preteso, di essere un esperto delle questioni da lui sollevate, né intendo decifrare il pensiero complicato della gente. Se vogliamo ragionare facciamolo, ma senza fare i complicati supponenti. Per chiudere ritengo che il post di Massimo Mai “Disabili” sia quanto mai, scusate il bisticcio, opportuno.