Le avevo chiesto: Le piacerebbe entrare in politica?Mi aveva risposto: «È necessaria un’attitudine al compromesso che forse non ho».Ma all’Eco di San Gabriele dei padri passionisti disse che le sarebbe piaciuto.«Lei è molto preparato».So tutto di lei.«Nella terza Repubblica mi impegnerei».Per chi vota?«Non voto: voglio capire, ho mille dubbi».Le rifaccio la domanda, come nei telefilm di avvocati. Ha idee politiche?«Una premessa: credo in Dio e sono una cattolica praticante».Torniamo alla politica.«Non sono in grado di distinguere in maniera netta tra destra e sinistra. Non è in grado nemmeno lei».Perdoni la presunzione: sono in grado.«Tra Prodi e Berlusconi non vedo grandi differenze».Adesso Giulia si presenta alle elezioni con An. Siamo già alla Terza Repubblica? (csf)
da Luca Di Ciaccio
D’accordo che tu sei sub-autore (perché? perché autore è il pueblo) del festival di Sanremo.A questo punto la responsabilità delle splendide cornici, degli intricati regolamenti e delle città dei fiori sapremo a chi imputarle. E io che pensavo di aver raggiunto l’apice del radical-scioc vantando qui nel gruppo d’ascolto la presenza di un tipico esemplare di ragazza pubblico parlante della scuderia De Filippi. Ora posso vantarmene?
da Rocco Ciolfi, Arce
Senti, va bene tutto ma se ti azzardi a dire “kermesse musicale” giuro che ti brucio dai Preferiti.
Va bene: “Benvenuti nella splendida cornice del mitico teatro Ariston nella città dei fiori per la gara canora che ci regalerà i motivi che da domani tutti fischietteremo sotto la doccia. (csf)
da Silvia Palombi
Cioe’: csf non e’ a Sanremo, fa Sanremo, e’ nello staff. Qualcuno sa se cantera’?
da Marco Stacchiotti
Ieri sera il palinsesto di Rete4 prevedeva, alle ore 22:30, la trasmissione di “Dogville” di Lars von Trier. Per questo motivo, intorno alle ore 22:25, mi sintonizzo su Rete4: ancora il tenente Colombo. “Sarà quasi al termine”, ho pensato. Macché. L’astuto tenente ha risolto il caso solo alle ore 23:15. Nonostante l’ora ormai tarda, decido di seguire il film. Fine della pubblicità: invece dei titoli di testa della pellicola, il discorso di Berlusconi (Presidente del Consiglio e/o Proprietario della rete in questione) a Milano per l’apertura della campagna elettorale di Forza Italia. Senza commenti. Senza repliche. Solo propaganda. E, una volta di più, tutto ciò mi è sembrato assolutamente privo di senso, e indegno di un paese civile. Ho 23 anni, ed è la mia prima campagna elettorale per le politiche. Continuerò anche il prossimo week-end a fare propaganda per l’Unione, tra la gente: ieri mattina, a Frascati (Roma), abbiamo diffuso 60 copie dell’Unità. Erano trent’anni che non succedeva. Ieri sera, però, mi sono chiesto se tutto ci servirà a qualcosa, per chi non ha il potere di cambiare un palinsesto a proprio vantaggio.
Non entravo da un paio di giorni, mi siete mancati. Una domanda a Calori: a me sfugge il nesso tra la sincerita’ del popolo di sinistra e il pagamento del canone Rai ma temo sia sfuggito a Calori che la gente di sinistra sempre dalla parte del piu’ debole per me non e’ la pletora dei deputati. La mia opinione personalissima e’ che chi sale al soglio parlamentare subisce una mutazione genetica dovuta agli innumerevoli e incomprensibili vantaggi che lo scranno offre (alcuni mutano meno di altri, secondo me, e sono quelli che voto da tempo; credo che in nessun altro paese un rappresentante del popolo (aahahahaaah!!!) goda di simili privilegi. E’ naturale che facciano di tutto per mantenerseli, a scapito della loro stessa faccia, che non sempre e’ al posto giusto.
da Pino Granata
Non so a che punto Reibman voglia arrivare ma il fatto di mettere Filiberto e neonazisti sullo stesso piano mi sconvolge. Questa equidistanza di un ebreo è inaccettabile. Si ricordi il Sig. Reibman che la Destra è sempre stata antisemita, mentre la Sinistra mai. Su Israele è un altro discorso ed il Sig. Reibman deve ricordarsi che neanche gli Israeliani la pensano tutti allo stesso modo, figuriamoci gli altri.Prese di posizioni come quella del Sig. Reibman potrebbero nuocere e far perdere alla comunità ebraica la simpatia della Sinistra che, a parte alcuni distinguo su Israele. c’è sempre stata.
da Luca Serpieri
Mi piacerebbe conoscere quali agganci ha il signor Beretta alla RAI o alla Guardia di Finanza per informarci con tale sicurezza che coloro che non pagano il canone RAI sono più numerosi tra gli elettori del centrodestra che del centrosinistra. Queste sono notizie! Non vanno sottovalutate. Magari il signor Beretta è anche a conoscenza del nome degli evasori totali, o della località in cui si rifugiano i boss mafiosi latitanti. La verità è che molte persone di centrosinistra, dall’alto della loro sicumera, azzardano verso di noi proprio quel tipo di generalizzazioni che poi invece deprecano nei leghisti & C. quando questi si esprimono sugli arabi o sugli albanesi.
da Giorgio Trono
Mi è sfuggito qualcosa o nessuno dei quotidiani o telegiornali in cui si è affermato, a proposito della recente sentenza della Cassazione, che “lo stupro è meno grave se la ragazza è vergine”, ha mai ammesso di aver detto una colossale cavolata? Ma soprattutto, perchè prima di sparare cretinate a raffica nessuno dei giornalisti si è degnato di leggere per intero la sentenza?
da Peter Freeman
Fatemi capire, please: esiste davvero uno che per anni si è rifiutato di vedere un film di Eisenstein per via del “Fantozzi” di Paolo Villaggio? E questo per colpa di Villaggio versus i “radical-chic” degli anni Settanta?Andiamo, su, un po’ d’ordine e non facciamo i banalotti.Per cominciare il “Fantozzi” di Luciano Salce è del 1974. Ma il personaggio Fantozzi è del 1968: “Quelli della domenica”, forse la versione più innovativa e radical-chic (dunque più bella) del contenitore nazional-popolare della domenica. Testi di Marchesi, Terzoli e Vaime. I monologhi della domenica su Fantozzi venivano poi pubblicati e “estesi” su l”‘Europeo”. Successivamente sarebbe stato pubblicato il libro “Il tragico libro di Fantozzi”, da cui il film.Siamo dunque in pieno 1968, annus mirabilis o horribilis, a seconda di come la vedete, massima esplosione di quel “radical-chic” che ancora oggi ve lo sognate. A quei tempi, tanto per capirsi, si poteva persino guardare Sanremo (tre serate e non una settimana come adesso) senza vomitare, e a nessuno veniva in mente di fare dei gruppi d’ascolto ad hoc – cosa, questa sì, radical-scioc. Infine una domanda: qualcuno tra quelli che ne parlano ha mai letto di Cahiers o sa spiegare che cosa sia il realismo sovietico?