da Tommaso Cerutti, Pinerolo (TO)
Venerdì sera, a Pinerolo, c’era l’on. Violante che partecipava ad un dibattito su “Finanziaria ed enti locali”. Verso la fine dell’incontro (prendendo spunto dalla vicenda di Telekom Serbia), parlando degli “altri”, ci ha avvertito che dobbiamo prestare la massima attenzione perchè “quelli” sono capaci di tutto, sono specializzati nella demonizzazione dell’avversario, soprattutto per via giudiziaria.Non so come spiegarlo, ma più ci penso e più mi convinco che quella frase avrebbe potuto risparmiarcela / risparmiarsela.
da Primo Casalini, Monza
La discussione sull’intelligenza di Ferrara non mi appassiona, anche perché tutto è relativo. Di fronte ad uno che ragiona e che scrive come Cordero siamo tutti dei principianti, e allora? Ognuno deve poter dire la sua, ammesso che ce l’abbia. Ecco, Ferrara la sua non la dice, la lega all’opportunità del momento. L’altra sera ha fatto due cose: con la scusa della sentenza Previti ha cercato di colpevolizzare Romano Prodi che c’entra come i cavoli di Bruxelles, poi ha cercato di marchiare di razzismo Sabina Guzzanti, così per metterla a suo agio. Sarà migrato da un impero all’altro, ma i vecchi vizi li ha mantenuti tutti. La verità, per lui, è sempre la seconda scelta. Ieri prima c’era il partito, oggi prima c’è Berlusconi. Nulla di nuovo sotto il sole.
da Alberto Arienti
Se Repubblica riporta correttamente, Fini ha detto:”Parafrasando un po’ banalmente Pirandello gli esami non finiscono mai”. Ed anche le bocciature. visto che non si tratta di Pirandello ma di Eduardo De Filippo.
da Gianni Guasto
Una specie di “intervista doppia” tra Ferrara e la Guzzanti si avrebbe messo K.O. il Direttore del Foglio, se il faccione non avesse tirato fuori l’arma segreta: “è la figlia di Guzzanti –ha detto- che suo padre mi perdoni”.Davvero curiosi questi paladini della Verità: quando non hanno più argomenti, rinfacciano a chi li attacca il fatto di essere parenti con qualcuno di loro stessi. Si capisce: à la guerre comme à la guerre.
da Vincenzo Rocchino, Genova
Se non fosse tanto arrogante;se non fosse tanto maleducato;se non fosse tanto in malafede;se non fosse tanto voltagabbana;se non fosse tanto spocchioso;se non fosse tanto antipatico… non sarebbe Ferrara, naturalmente.Credo che non possa definirsi intelligente chi, convinto di esserlo, si comporti in modo tanto scostante, ma che per educazione e formazione dovrebbe esserlo.
da Giorgio Trono
Grazie a Grondona, apprendiamo che Fini avrebbe indossato il cappello da Rabbino. All’ignoranza non c’è limite. Rida, rida pure Grondona, ma nel frattempo si informi meglio.
da Ezio Avaldi
Perché tanta simpatia per la seconda e tanta antipatia per il primo? Nel merito non entro: ognuno ha le sue idee. Ma c’è anche una forma da rispettare e, in spregio alla stessa, la vertiginosa caduta di stile ha coinvolto entrambi. Non amo l’enfasi spocchiosa ma, sinceramente, mi sono sentito umiliato per loro.
Apprendo da Ceratti che il Male è incarnato da Berlusconi e il Bene dagli antiberlusconiani. Mi inchino di fronte alla profondità del ragionamento e prometto di riflettere a lungo sulla Verità rivelata. Per adesso vado in cerca di un confessore.
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Serata all’Ambra Jovinelli sulla giustizia e sull’informazione. Paolo Serventi Longhi, segretario del sindacato dei giornalisti, Silvio, giudice di Magistratura Democratica, Serena Dandini nel ruolo di padrona di casa, Andrea Camilleri, Fiorella Mannoia, un infuocato, passionale ed efficiente Michele Santoro, Federico Orlando, e il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. E Paolo Rossi e Giovanna Marini. Alla fine Serena Dandini ci avverte che la Rai ha reagito alla splendida serata di ieri sera all’Auditorium con un comunicato-diffida: Raiot è della Rai, quindi Sabina Guzzanti non poteva usare testi, energie e attori anche se sospesi e censurati. Forse la Rai ha tecnicamente perfino ragione. Ma alla fine è arrivata Sabina Guzzanti che ha fatto, anche lei, un comunicato. Che suonava grosso modo così: dopo aver censurato il mio programma la Rai vuole censurate anche il mio pubblico. Ma ha scelto un nemico troppo forte” (csf)