da Guglielmo Venturi
Stefano Stefani, sottosegretario con delega al turismo ed autore dell’ ormai famoso saggio sulla civiltà tedesca pubblicato da La Padania, ha comunicato le sue dimissioni. Lo ha fatto da un palchetto improvvisato, durante un comizio a beneficio dei suoi sostenitori della della Liga Veneta. In un italiano quasi comprensibile, ha affermato di essere contento, perchè si sente meglio tra la “sua” gente che in un palazzo romano. Credo si possa affermare con ragionevole certezza che anche noi tutti, dopo la sua decisione, ci sentiamo meglio. Molto meglio.
da Alessandro Ceratti
D’accordo a non mitizzare Martin ScHulz, nessuno va mitizzato, ma premiarlo sì. E quindi un po’ di notorietà e popolarità al festival dell’Unità vanno benissimo. Se no che cosa succede? Che chi si azzarda a pronunciarsi contro Berlusconi riceve soltanto una solidarietà infastidita (venata dall’invidia per il suo temporaneo successo e dalfastidio di dover dare spazio ad un nuovo protagonista ultimoarrivato) e invece un sacco di contumelie dalla parte avversaria. Alzarsi in piedi e parlare contro il presidente dell’UE nel giorno del suo insediamento non è cosa da poco, anche se il presidente è Berlusconi e si dicono cose risapute. L’ha fatto lui, non l’hanno fatto altri 100 parlamentari.
da Vittorio Grondona
Dopo avere passato due anni a spese dei cittadini ad approvare con entusiasmo, senza peraltro avere problemi di coscienza verso il loro elettorato, solo leggi e leggine a salvaguarda dell’interesse della parte ricca del Paese e soprattutto di quello del Cavaliere, dal quale ora si aspettano giustamente il “cioccolatino” di ricompensa, AN e Lega Nord, questi ultimi scemneggiatori di professione, si stanno comportando da schizzinosi benpensanti sull’indultino. Una legge sicuramente “meglio di niente”, ma insufficiente e purtroppo articolata stupidamente: la riduzione di due anni è concessa “una tantum”, cioè ne potranno beneficiare solo coloro che avessero già sofferto metà della loro pena al momento della sua entrata in vigore. Pensate a quel poveraccio a cui mancasse solo un giorno per raggiungere quella metà…
Direi, comunque, meglio che niente. Certo, se Previti fosse stato in galera, l’indultino sarebbe stato un indultone. (csf)
da Claudio Urbani
Un noto quotidiano della Capitale -si usa dire così – ha pubblicato una inchiesta che indica che un italiano su due è scontento del suo reddito. Naturalmente le percentuali sono più alte cominciando dal Sud e finendo al Nord. Il nostro Governo è intervenuto tempestivamente facendo tirare un sospiro di sollievo a milioni di pensionati, metalmeccanici ed operai in genere, senza scordarsi gli impiegati statali: ha provveduto ad abolire le tasse di immatricolazione e di posteggi dei natanti e barche di diporto nei porti italiani. A nome di tutti gli indigenti un sentito GRAZIE !!!!
da Gabriele Vegetti
Elementare. Per essere piu visibili. A volte capita di non vedere un’auto che sopraggiunge o che ti sta sorpassando anche in pieno giorno. Ma quel brilluccichio spicca anche negli specchietti, e quasi impossibile non notarlo. In Danimarca era gia cosi dieci anni fa, e nessuno si lamentava. Anzi, se ti azzardavi a partire a fari spenti alle due del pomeriggio, gli altri automobilisti ti lampeggiavano furiosamente. E anche in Italia quasi tutti i motociclisti seri, consapevoli di essere meno visibili e piu vulnerabili di un’automobile, applicano questa consuetudine da sempre, senza nessun bisogno di leggi apposite. Perche gli automobilisti italiani tendono a considerare ogni nuova regola volta a migliorare la loro stessa sicurezza come un inaccettabile attentato alla loro liberta personale?
Sono proprio i motociclisti i più arrabbiati della novità. Prima erano molto visibili. Adesso vengono confusi con le macchine (csf)
Mi era sfuggita. Per fortuna c’è Luca a ricordarmela.
– Per Berlusconi un’affascinante sfida quella dell’Europa– Gli si apre tutto un altro mondo da insultare(ElleKappa, 02/07)
da Giovanni Morini – Rovereto
Augias, su Repubblica, parlando di Schulz ce lo ha descritto come persona mite, figlio di una vittima del nazismo, che ama il nostro paese, che parla italiano. Mi sono riletto il suo intervento al Parlamento europeo. Forse si potevano scegliere altri argomenti contro Berlusconi (la scelta è ampia); Schulz, coerente con la sede nella quale parlava, ha affrontato temi berlusconiani con risvolti eropei. Non basta neanche a me per farne un eroe, ma ti chiedo: perchè il tuo commento così acido sul fatto che Schulz sia stato invitato a una festa dell’Unità? Non potrei dire che Schulz mi sia simpatico e mi piaccia, ma tu che informazioni hai per affermare perentoriamente “non mi è simpatico e non mi piace”? Non ho capito neanche la metafora della cacca pestata. Chi è il nemico? Qual è la cacca?
Nella famosa diatriba se esiste oggi in Italia un regime o non esiste, io appartengo al gruppo di coloro che sostengono che non esiste un regime simile al fascismo,. ma ne esiste un altro, di altro tipo, più sottile, più strisciante. Ma aggiungo anche che alcune delle cose che succedono oggi sono successe prima del regime fascista. Quindi bisogna correre ai ripari. Lottare seriamente. Approfittare di ogni situazione per trovare il pedale del freno e azionarlo. Il sistema usato da Schulz è riuscito a far saltare i nervi a Berlusconi ma solo grazie alla situazione psicologica di Berlusconi che è traballante. Se Berlusconi avesse reagito come poteva, in maniera educata e intelligente, l’operazione Shulz sarebbe stata un boomerang. Ho un sospetto: che Schulz abbia strumentalizzato la situazione, che si sia servito di Berlusconi a fini di visibilità personale. Comunque: invitarlo alla Festa dell’Unità è di fatto farne un eroe, scegliere quella politica spettacolo che piace tanto a Bruno Vespa e a me non piace. La metafora era semplice. Il nemico in questo caso è Berlusconi. La cacca è la situazione che lo ha messo in difficoltà. Insomma, sono contento che Berlusconi non abbia saputo gestire l’attacco che gli è stato rivolto. Ma preferisco altri generi di attacco. (csf)
Sono andato ad accompagnare mio figlio da un amico a Sankt Moritz e così mi è capitato di guidare per un po’ di chilometri in Svizzera. Benché il tratto svizzero (col passo del Maloja) sia ancora più tortuoso e montanodi quello italiano con mia sorpresa sulla strada era segnata costantenmente la linea tratteggiata che consente il sorpasso. Era consentito, stando alla segnaletica orizzontale, sorpassare ovunque, anche sui tornanti. Viceversa nel tratto italiano la linea continua era perenne, per decine di chilometri. Anche nei tratti piuttosto rettilinei. Ovviamente mi è capitato di sorpassare qualche vettura più lenta, sia in Italia che in Svizzera. In Italia, se una pattuglia avesserilevato tutte le infrazioni che ho compiuto, avrei già esaurito i punti della patente. Guidando esattamente nella stessa maniera (prudente) in Svizzera non ho compiuto nessuna infrazione. Secondo me c’è da riflettere su questo caso.
Dirò di più: se avessi guidato nella stessa identica maniera in Inghilterra, saresti finito in galera. Per guida contro mano. Secondo me c’è da riflettere. (csf)
da Primo Casalini, Monza
Il paradosso è che Travaglio è tranquillo mentre Facci è agitato. Dovrebbe essere il contrario, viste le parti in commedia. Le poche volte che ho visto Travaglio in TV (perché lo si vede così poco?), ho notato che sa sorridere senza sarcasmo, perché la situazione lo diverte proprio, malgrado tutto. I foglianti lo denigrano e lo insultano all’ingrosso, perché temono la sua competenza nei dettagli. Facci ha grandi capacità di scrittura, ma vorrebbe il successo senza pagare pegno, come un piccolo Macbeth. Finirà per dire che sono corrotti tutti. Ahimè per lui, non è vero.
di Umberto Bossi, ministro delle Riforme Istituzionali del governo Berlusconi
Silvio Berlusconi era il portaborse di Bettino Craxi. E’ una costola del vecchio regime. E’ il più efficace riciclatore dei calcinacci del pentapartito. Mentre la Lega faceva cadere il regime, lui stava nel Mulino Bianco, col parrucchino e la plastica facciale. Lui è un tubo vuoto qualunquista. Ma non l’avete visto, oggi, tutto impomatato fra le nuvole azzurre?Berlusconi è bollito. E’ un povero pirla, un traditore del Nord, un poveraccio asservito all’Ulivo, segue anche lui l’esercito di Franceschiello dietro il caporale D’Alema con la sua trombetta. Io ho la memoria lunga. Ma chi è Berlusconi? Il suo Polo è morto e sepolto, la Lega non va con i morti. La trattativa Lega-Forza Italia se l’è inventata lui, poveraccio. Il partito di Berlusconi neo-Caf non potrà mai fare accordi con la Lega. Lui è la bistecca e la Lega il pestacarne.Berlusconi mostra le stesse caratteristiche dei dittatori. E’ un kaiser in doppiopetto. Un piccolo tiranno, anzi è il capocomico del teatrino della politica. Un Peròn della mutua. E’ molto peggio di Pinochet. Ha qualcosa di nazistoide, di mafioso. Il piduista è una volpe infida pronta a fare razzia nel mio pollaio.Berlusconi è l’uomo della mafia. E’ un palermitano che parla meneghino, un palermitano nato nella terra sbagliata e mandato su apposta per fregare il Nord. La Fininvest è nata da Cosa Nostra. C’è qualche differenza fra noi e Berlusconi: lui purtroppo è un mafioso. Il problema è che al Nord la gente è ancora divisa tra chi sa che Berlusconi è un mafioso e chi non lo sa ancora. Ma il Nord lo caccerà via, di Berlusconi non ce ne fotte niente. Ci risponda: da dove vengono i suoi soldi? Dalle finanziarie della mafia? Ci sono centomila giovani del Nord che sono morti a causa della droga. A me personalmente Berlusconi ha detto che i soldi gli erano venuti dalla Banca Rasini, fondata da un certo Giuseppe Azzaretto, di Palermo, che poi è riuscito a tenersi tutta la baracca. In quella stessa banca lavorava anche il padre di Silvio e c’erano i conti di numerosi esponenti di Cosa Nostra.D’accordo, è roba vecchia. Bossi non dice più queste cose. Ma forse ricomincera a dirle. Per questo gli mettiamo a disposizione in documenti tutte le cose che ha detto su Berlusconi quando non andava d’accordo con lui. Un documento agghiacciante, messo insieme da Marco Travaglio, collazionando tutte le frasi che Bossi ha pronunciato fra il 1994 e il 1999, cioè durante le tensioni del primo governo Berlusconi, dopo la rottura fra Bossi e Berlusconi nel dicembre 1994 e prima della loro riappacificazione alla fine del 1999. Vi segnalo anche il libretto, allestito da Travaglio e Gomez su richiesta di Gianni Vattimo perché fosse distribuito a tutti i parlamentari europei. La prefazione di Vattimo la trovate anch’essa su documenti. Tutto l’opuscolo lo trovate, e lo potete scaricare, sul sito di Vattimo. Una lettura entusiasmante e avventurosa.