da Alessandro Ceratti
E’ convinzione diffusa che i primi grandi sconfitti di questa guerra siano l’ONU e la UE. Non sono d’accordo. Prendiamo l’ONU. Certo ora la sua autorità è contestata e le sue volontà ignorate. Ma pensiamo che cosa sarebbe accaduto se l’accordo si fosse trovato e in qualche modo il consiglio di sicurezza avesse avallato l’operazione americana. Questa veramente sarebbe stata la fine. L’ONU sarebbe diventato un semplice apparato burocratico di amplificazione della volontà della superpotenza USA e avrebbe perso ogni credibilità. Molto meglio ora, anche se le sue indicazioni contano come carta straccia. Almeno ha conservato una sua autonomia e identità.
da Cesare Bardaro
Caro Venturi, l’impresa è quasi disperata. Provi comunque a inviare al suo amico questo articolo di Repubblica del 18 marzo che ricostruisce tutte le contraddittorie dichiarazioni al riguardo del nostro amato leader da settembre a oggi. Per chi ancora fosse convinto che gli USA sono entrati in guerra per combattere il terrorismo e riportare la democrazia in Iraq, segnalo questa pagina del Corriere.it dove si apprende che già nel ’98 … e – per finire – quest’altro link piuttosto illuminante sul ruolo svolto dalla paura americana nei confronti dell’euro nel determinare l’attacco a Saddam. Un soddisfatto “Era ora!” allo scrivente Natalino Russo Seminara.
da Luca Serpieri
Si, forse affermare che la nostra società si fonda su durezze e violenze è orribile, ma rischia di essere vero. Di certo è falso che per continuare a sussistere debba affrettarsi a cambiare per migliorare eticamente. Può andare avanti benissimo così, per altri secoli. E per reagire alle nuove popolazioni che man mano tenteranno di sollevare la testa è sufficiente che preveda di calcare ancora di più il suo tallone di ferro. D’altro canto schiavitù, servitù della gleba, struttura aristocratica mi sembra che non siano durati qualche mese soltanto.
dall’avvocato Lina Arena
La maggioranza degli italiani è con l’America di Bush. Gli americani avrebbero fatto parimenti bene se la stessa avventura l’avessero sperimentata negli anni 50 nei territori gestiti dai socialcomunisti ad est dell’europa. A quest’ora avremmo avuto meno socialmarxisti, meno persecuzioni e meno dittatori alla Saddam o Fidel.
da Giacomo Caldara, Roma
Caro Sabelli, Lei che è dell’ambiente mi tolga un dubbio, per favore. Quel Panella che imperversa in tv e scrive sul Foglio ripetendo con l’aria informata che Saddam ha intenzione di andare in esilio, è per caso lo stesso che, ai tempi di Khomeini, scrisse su Lotta Continua che si trattava di una rivoluzione progressista e di sinistra? E’ lui? Mi viene in mente Totò, “ma mi faccia il piacere”. Grazie e non si perda, in esilio, i pomodorini con cipolla finemente tritata e capperi. Li trova a Lingua. Almeno, io li mangiavo lì.
da Giorgio Boratto
Come mai dopo 60 anni che ci hanno liberato gli americani abbiamo ancora i FAscisti in Italia? Anzi ora al governo a spalleggiarli? Come saranno considerati i patrioti iracheni che difendono l’aggressione alla loro patria? Come i nostri repubblichini? Vi ricordate la retorica di El Alamein?
da Graziella Casula
In America l’informazione sulla guerra e le immagini sui feriti vengono date col contagocce; così gli Americani con soddisfazione possono restare attaccati ai loro videogames senza che soffrano davanti alle atrocità della guerra. Intanto, qualche notizia arriva e si apprende che il popolo non acclama al loro arrivo; che i missili tanto intelligenti hanno bombardato il mercato, il palazzo dell’informazione, gli acquedotti e la più antica Biblioteca del mondo, culla della civiltà della Mesopotamia. Persino i Tedeschi risparmiarono il Ponte Vecchio a Firenze. Ma si sa, la guerra serve: noi stiamo esportando la democrazia per un popolo che pare non voglia essere liberato. Sanno già cosa vuol dire avere gli Americani in casa.
Su Audiblog, allo scoppiare della guerra, insieme a Ludik e a Melba avevamo deciso di mettere solo le trasmissioni dedicate al conflitto per vedere quale trasmissione, quale rete, quale canale avevano maggiore audience. E’ stato il trionfo della 7, forse un po’ aiutato dal tifo, ma comunque molto significativo. Subito dopo, Rai Tre. Solita domanda: il nostro campione è parzialissimo? E’ tutto di sinistra (ma in questo caso che cosa c’entra La 7 con la sinistra? Ferrara è di sinistra? Tronchetti Provera è di sinistra? Oppure forse ci vengono propinate cifre vagamente imprecise mentre la gente non ne può più di Mediaset e di Rai (csf)
da Guglielmo Venturi
Questa mattina ho ricevuto una mail da parte di un mio ex collega, un americano che (…) vive attualmente a New York. E’ molto critico nei confronti dell’amministrazione Bush ed è al corrente delle grandi manifestazioni per la pace svoltesi in Europa. Mi ha chiesto di chiarirgli quale sia la posizione del governo italiano sulla guerra (…) Ho provato a dargli una risposta (…) ma dopo venti minuti di smanettamento e di correzioni mi sono reso conto di essermi ficcato in un labirinto (…)Qualcuno può, per cortesia, darmi una mano per togliermi da una situazione di obiettivo imbarazzo? Grazie.
da Natalino Russo Seminara
Premesso che nessuno è indispensabile e che se persino dopo la morte di Gesù Cristo il mondo è andato avanti a maggior ragione questo sito può fare a meno di un nessuno come il sottoscritto, mi prendo una breve pausa come “scrivente” ma continuerò a leggervi. Tornerò a scrivere solo se e quando anche alle lettere dei Ceratti, Freda, Grondona, Lanaro eccetera verrà applicata la formula : segue oltre le 500 battute e se e quando il rapporto lettere della ditta Arena-Paris-Serpieri-Natalino & C. pubblicate non sarà di uno a cento rispetto a quelle dei compagni del giaguaro, perché se è vero come è vero che il sito è di Csf è altrettantovero che a tutto c’è un limite. A meno che sulla testata del blog non venga aggiunto ” Qui è consentito ciò che a Berluconi nonè permesso : il “Regime”. E la stessa cosa avverrebbe in tutto il paese se governassimo noi”.
Adieu. (csf)