da Pier Franco Schiavone
New York, per me, dopo Roma, è la città più bella e affascinante tra le tante che conosco. È l’unica città non Italiana in cui vivrei. Altro che Parigi (i francesi, che sono tutti stipendiati dalla pro-loco di Parigi, fanno vedere agli italiani anche quello che non c’è). Silvia dice che negli USA a Mastella gli avrebbero fatto un paiolo così, io vorrei fare un paiolo così anche a Burlando che viaggia in superstrada contromano e se la cava con la tessera scaduta da parlamentare. E Polito? Da Santoro, con incredibile faccia di tolla, ha detto: e che, non lo sapevate che il programma dell’Unione non sarebbe stato attuato? Ah si? Dunque ci avete presi per il culo, sapevate ma non avete detto (in effetti di quel programma non è stato attuato quasi nulla). E Fuksas? Quello che dovrebbe entrare nel team di Veltroni? Ha esaltato lo champagne millesimato e una cena sublime, davanti ai quali, con Sarkó, ha parlato di politica; in Italia, ha detto, questo non sarebbe possibile (sarà, ma io, davanti ad un timballo di pasta alla Molisana e ad una Tintilia, parlo anche con Dio).
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