dall’avv. Lina Arena
Leggo sui giornali di sinistra bene informati che il libercolo scritto da D’Alema sul viaggio a Mosca nel 1984 con Berlinguer e Pertini per assistere ai funerali di Andropov è stato trasformato in una piece teatrale costituita da un monologo con violinista accanto e voce di Berlinguer fuori campo. Ho letto il testo di D’Alema e non credo sia di gran pregio al di fuori della natura di testimonianza storica.Mi incuriosisce cogliere il pregio drammaturgico del testo e l’interesse delle platee a seguire le vicende di un piccolo capo partito vissuto all’ombra di chi aveva mentito e sapeva di mentire.Ascanio Celestini, poi, definito con l’aura del ” realismo magico” ha già trasportato la lotta di classe sulle tavole dei palcoscenici e farà cantare in coro ai giovani di leva comunista la classica ” bandiera rossa”.Cosa vogliamo ancora per avviarci sulla strada di un comunismo da balera?
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