Un elegante balletto, un sofisticato intrattenimento, un simpatico incontro all’insegna di un eloquio ricercato e di un dibattito di alto livello. Ecco come sta diventando, pian piano, il pomeriggio della buona domenica sotto la guida, si fa per dire, di Paola Perego. In effetti Nina Moric, Maurizio Corona, Elisabetta Gregoraci, Massimo Maffei, Stefano Bettarini, Sara Varone sembravano dei baronetti alla corte della Regina d’Inghilterra che sorbendo un tè discutevano del deprecabile peggioramento dei costumi anglosassoni. Il giorno dopo, i quotidiani, togliendo giustamente spazio alla situazione internazionale, dedicavano lunghi articoli all’interessantissimo e delicatissimo scambio di vedute fra i tre gentiluomini e le tre gentildonne. Un unico difetto, inevitabile. Ad un certo punto la trasmissione è finita.
La pubblicità, come tutti sanno, serve soprattutto a vendere un prodotto. E’ un fondamentale strumento quindi di concorrenza. Un mezzo consustanziale, direbbe un cattolico, al mercato. In questi giorni ci sono sui quotidiani paginate di pubblicità della Terna, la compagnia che distribuisce in Italia l’energia elettrica. Milioni di euro distribuiti: per ottenere quale scopo visto che i consumatori non possono scegliere tra due concorrenti? Allora mi viene in mente che sono soldi buttati via. E subito dopo mi viene in mente che non sono soldi buttati via. Che anzi si tratta di una moderna forma di finanziamento della stampa. Mi chiedo solo: un quotidiano che volesse fare un’inchiesta sull’energia elettrica in Italia si sentirebbe libero di farla? O magari potrebbe temere che la prima conseguenza sarebbe la perdita di quei soldini visto che tanto, a coloro che producono energia elettrica in Italia la pubblicità serve solo per farsi belli?
Che la base di Vicenza resti così com’è o che raddoppi a me sembra che non sia per nulla importante. Se resta così com’è gli aerei americani saranno in numero minore? Ci chiederanno qualche permesso in più prima di prendere il volo? Staranno più attenti quando sorvoleranno le nostre funivie? Ci permetteranno di fare i nostri processi in caso di incidenti? Rimborseranno le eventuali vittime? E se invece la base raddoppierà in grandezza succederà il contrario? Resta un solo punto importante. Gli americani in Italia fanno quello che vogliono e nessun governo, destra o sinistra, si opporrà ai suoi desideri. E’ solo questo quello che mi dà fastidio in questo caso: il comportamento degli italiani, non quello degli americani. Non sono tra quelli che corrono a rivalutare le memoria del pregiudicato scappato in Tunisia e colà morto latitante. Però certo che Sigonella… (csf)
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