da Paolo Beretta
Questa mattina Piergiorgio Welby ha messo tutti d’accordo, morendo, sulla querelle dell’eutanasia. Ora, per parecchi mesi, tutta la questione tornerà nel dimenticatoio, fino al prossimo malato terminale in agonia forzata. E’ morto prima che il vuoto legislativo, da più parti riconosciuto, sia stato colmato e, c’è da credere, tale resterà per parecchio tempo. Qualcuno ha definito folle e paradossale il voler sopprimere (?) una persona prima che morisse. Oggi, dopo che Piergiorgio è morto, si svela il motivo di tanta fretta: per sperare in una soluzione legislativa dovremo aspettare un’altra occasione, un altro “corpo sequestrato, torturato e già ucciso”. Piergiorgio si era battuto per evitare che tutto questo potesse capitare a qualcun altro, ma bizantinismi e traccheggi glielo hanno impedito. Lo saluto e lo ringrazio comunque un’ultima volta con affetto, sapendolo nel paradiso dei giusti.
Nessun commento.
Commenti chiusi.