da Muin Masri
È il giorno più bello e più brutto che ci sia, almeno per me, da quando sonoqui in mezzo a voi. Bello perché finalmente vedo un sorriso rubato, genteche si sforza di essere buona, le luci di notte che mi fanno impazzirepeggio dei bambini, cenoni e pranzi tra famigliari che non si sopportano peril resto dell’anno (adoro questi incontri!), tirchi che si sforzano diaprire le mani (miracolo!), campane della messa di mezzanotte, personelontane che ritornano in tempo per un sospirato abbraccio… tutti di colposono bambini per il tempo di aprire i regali, bello anche senza la neve…tutto ciò mi commuove. Poi la mente corre là, verso casa, e all’improvvisomi sento un cavaliere senza patria, un barbone a spasso con i suoi ricordi,uno sposo in attesa della sposa che all’ultimo momento ha cambiato idea.Maledetto cuore, ci sono troppe nostalgie da sopportare e amori danascondere, ma, per fortuna, si sa, il Natale dura solo un attimo, il tempodi fare finta che questa è casa mia e di là, chissà, magari stanno tuttibene e i soldati ai checkpoint si sono addormentati.
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