di Filippo Facci sulk “Giornale”
Tra i propositi per l’anno nuovo, forse, ci sarà anche quello di comprendere il criterio adottato dai vari ordini regionali dei giornalisti nell’infliggere sospensioni più o meno severe a seconda dei casi. Un’analisi seria la rinviamo ad altra occasione, per intanto limitiamoci a registrare che Renato Farina, reo confesso di un grave reato penale, ha preso 1 anno di sospensione; Tony Damascelli, in virtù di una sua ritenuta appartenenza al «sistema Moggi», per niente penalmente rilevante, è stato sospeso per ben 4 mesi; ieri Luca Fazzo è stato sospeso per 1 anno solamente per aver spedito a un tizio dei servizi segreti il fax di un articolo che Repubblica avrebbe pubblicato l’indomani; il caso Fazzo ha peraltro evidenziato un principio deontologico che pare nuovo, invero: avere fonti nei servizi segreti non è proibito, ma si deve avvertire preventivamente, anche non richiesti, il direttore e la redazione. Dovremo comprendere perché per sospendere Anna La Rosa della Rai si è aspettato il termine dell’inchiesta penale, e per altri no; dovremo prendere atto che il direttore del Mondo Gianni Gambarotta è stato radiato a vita con l’accusa di aver preso soldi da Fiorani, mentre altri che hanno preso soldi non li hanno radiati proprio. C’è un giudice monocratico che si dà un gran daffare, in Italia. Non se ne avrà a male se ne vorremo capire un po’ di più.
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