da Paolo Beretta
Giovanardi e Fini parlano di “omicidio” per l’affare Welby. Evidentemente, secondo loro, togliere la corrente alla macchina che tiene in vita un cadavere equivale a tirare un colpo in testa a qualcuno. In che posto stavano, i nostri novelli Catoni, quando una donna di 62 anni moriva a Porto Empedocle di gangrena gassosa per aver rifiutato l’amputazione della gamba ? In che posto stanno tutte le volte che un Testimone di Geova muore per aver rifiutato una trasfusione ? Dove stiano in quei frangenti non lo so. Quello che so è che, in quei casi, non una foglia si è smossa, non un grido si è levato. Crepare, evidentemente, in quelle situazioni è lecito. Sarebbe stato meglio che, nel caso di Piergiorgio Welby, ci fossero andati una volta di più, questi Signori. In quel posto.
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