Il cardinal Tarcisio Bertone ha detto che anche il Vaticano potrebbe avere una squadra di calcio alla pari di quelle italiane ed europee. Nella povertà giornalistica italiana la notizia ha scatenato l’inferno. Dalle battute cretine (sul podio Matarrese: “Ma quelli hanno i santi in paradiso”) alle smentite e controsmentite di Bertone che fanno parte del repertorio della Seconda Repubblica. Ma ormai il tormentone è partito e noi già ci immaginiamo il cardinale che interviene al processo di Biscardi oppure lo vediamo quando tratta l’ingaggio col campione (con che lo paga? Con l’otto per mille o con le indulgenze?). Morale: ci sono i preti moderni e i preti che vogliono fare i moderni. Ci sono gli Zanotelli e i don Mazzi. Questa della squadra di calcio del Vaticano è una mazzata.
Gianfranco Fini ha detto che è gravissimo che il governo non abbia la fiducia se non con il voto determinante dei senatori a vita. Dice anche che non contesta il fatto che i senatori a vita abbiano il diritto di votare ma il fatto che senza quel voto il governo non avrebbe la maggioranza. Ma allora la soluzione è semplice. Basta un piccolo decreto legge che dica che i senatori a vita posso votare ma solo come dice Fini.
Umberto Scapagnini, il sindaco di Catania che un giorno è medico personale di Berlusconi e l’altro no, quando si sono sparse le voci che Silvio Berlusconi sarebbe andato negli Usa per farsi vedere il cuore e forse per farsi operare, ha detto perentorio ricordando quando raccolse fra le sue braccia Silvio svenuto: “Riscontrammo solo una lieve attività extrasistolica, del tutto compatibile e assolutamente irrilevante. Il suo cuore è in ottime condizioni da un punto di vista funzionale. Per me resta un viaggio superfluo”. Ecco quindi la risposta a tutti quelli che rimproverano al Cavaliere di essere andato negli Usa dimostrando scarsa fiducia nella sanità italiana. Restando in Italia correva il rischio di imbattersi nel suo medico personale. (csf)
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