da Pino Granata
Freda mi invita ad ammettere che ho dei pregiudizi antistranieri.Sarei un ipocrita se non ammettessi che il comportamento di molti diloro mi irrita ed anche di più. Però vorrei dire anche che io quelloche provano gli extracomunitari , l’ho sperimentato ben 52 anni fa ,quando i miei genitori , contro la mia volontà, mi portarono a Milanoda Catania. Andai dappprima ad abitare a Lissone d il mio primoimpatto con il Nord, o meglio ancora la Brianza di allora futerribile. Cercai di aggregarmi ai ragazzi dell’oratorio locale pergiocare al calcio e fui respinto dagli altri ragazzi , sotto gli occhidel prete che non intervenne per niente, perchè terrone. Non c’eramomento in cui , sia a scuola che altrove, in cui non mi fossericordato che ero una della bassa. Quando fui ricoverato all’ospedaleFatebenefratelli per un operazione di appendicite e mi lamentai perchènon riuscivo a mangiare il cibo dell’ospedale, uno degli altri malatimi disse: Cusa l’è che te verot, al tò paes te mangevet no! Quindicaro Freda io straniero a Milano mi sono sempre sentito.
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