da Francesco Falvo D’Urso – Lamezia Terme
La disinvoltura con cui si affronta il tema culinario sui gatti è altrettanto fastidioso quanto il “buonismo” o il “politicamente corretto”. La rai avrà pure agito moralisticamente, ma il tema meriterebbe un po’ di più attenzione e non essere liquidato e “digerito” con un atteggiamento a tutti i costi smaliziato. Mangiare un gatto (come un cane) per me è una questione culturale antropologica; ci sono persone (come me) che non lo mangerebbero. Allora perché non ampliare lo spettro ai topi e pipistrelli? Anzi perché non considerare anche il cannibalismo? Mi pare che lo spettro della discussione sia limitato.
Nessun commento.
Commenti chiusi.