da Rita Rosati – Roma
Purtroppo la bambina russa non può che essere restituita: il tribunale non la potrà mai affidare alla coppia di Genova perchè altrimenti creerebbe un precedente e altre coppie potrebbero fare la stessa cosa per adottare più “velocemente”. Ma la cosa più grave è che non tornerà più in Italia. Le resistenze del governo bielorusso sono ovvie: se lasciano la bimba in Italia ammettono il modo disastroso in cui vengono tenuti e trattati i bambini. La Romania è appunto chiusa alle adozioni per “mettersi in regola” con la gestione e ristrutturazione degli orfanotrofi. Per il resto, l’Italia in questi ultimi anni sul problema adozioni è stata molto molto debole cioè, non sono stati curati i rapporti tra consolati e uffici addetti con i Paesi, in particolare Europei al fine di rendere l’adozione pù veloce e meno faticosa. Negli ultimi cinque anni infatti l’allora ministro Prestigiacomo se n’è usci due o tre volte parlando ovviamente di nuova riforma che avrebbe facilitato ecc ecc. Le solite chiacchiere. Attualmente i paesi che adottano di più sono la Francia e la Spagna e non perchè sono più simpatici. C’è bisogno di rappporti forti tra consolati e associazioni delegate alle adozioni. In Italia, le domande di adozione sono aumentate ma è aumentata anche l’attesa (anche tre anni da quando si ottiene il decreto di adozione).
Per questa volta niente tagli, ma ricordo a tutti il limite di 500 battute.
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