da Massimo Mai
Gli autorevoli esponenti politici intercettati che sono, tra le atre cose, al vertice del PDL vengono indagati perchè vicini al premier, e non perchè ci sia il sospetto di un reato. Almeno così sostengono Bondi, la Gelmini, il premier stesso e altri. Nel frattempo il ministro La Russa tuona che si deve fare pulizia nel partito e non si devono più tollerare episodi come Pennisi a Milano (quello preso coi soldi in mano). Mi domando quale sia la distanza dal premier oltre la quale si passa dallo status di “aggrediti per distruggere me” a quello di “mascalzoni”.
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