da Pino Granata
Non sopporto di aprire il mio blog preferito e di trovarlo pieno di post su Sanremo. Destesto questo stupido Festival e spero che presto la smettano di propinarci pessime canzoni, mediocri cantanti ed ospiti che farebbero bene ad andare finalmente a lavorare ed a guadagnarsi il pane in fabbrica.Caro Claudio non oso immaginare cosa penserà di te il tuo maestro Lamberto Sechi. E dire che ti ha allevato con tanto affetto! Comunque fino a Lunedì(se riuscirò a sopravvivere allo scempio sanremese) , mi asterrò dal frequentare il Sabellifioretti.com
E’ carnevale, Pino, rilassati e affronta la vita nella sua interezza. L’Unità ha quattro giornalisti che si occupano del Festival. Smetti di leggerlo subito. E non ti buttare su Liberazione. Anche Liberazione ne parla. E non ti rifugiare sul Manifesto. Stessa storia. Sanremo fa parte dell’Italia e ai curiosi, ai veri curiosi, piace entrarci e vederlo da dentro. Cos’è? Tradimento della rivoluzione? Un giorno la sinistra si è svegliata e ha scoperto che stava perdendo le elezioni che credeva di avere già vinto. Perché? Perché era fuori dal mondo. Vogliamo cotinuare a farci del male sulla nostra bella torre d’avorio? E non citare Lamberto a sproposito. E’ il contrario di quello che pensi. E’ un curioso anche lui. Quattro italiani su dieci guardano Sanremo. Tu Pino militi nei sei che non lo guardano. Ogni tanto mi viene il dubbio che molti soffrano perché non possono vedere Sanremo perché Sanremo non si deve vedere. Io mi immolo anche per loro, mi immergo, mi sporco le mani e riferisco. Qualche problema? Il blog in questi giorni è su contatti record. Non dico che lo sia per i miei raccontini da Sanremo. Ma diciamo che non fanno così schifo. Peraltro non ho buttato nel cestino interventi su altri argomenti. Si vede che tutti stanno davanti alla tv a vedere il Festival. (csf)
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