da Paola Altrui, Roma
Sul filo di lana la Lega ottiene la sospirata modifica delle norme che disciplinano la legittima difesa. D’ora in avanti, in caso di minaccia all’incolumità di persone o beni all’interno di abitazioni e luoghi di lavoro e in base alla presunzione che in tali ipotesi la difesa sia sempre proporzionata all’offesa, i privati saranno autorizzati a far uso di armi contro gli aggressori. Unico presupposto richiesto, l’esistenza di un “pericolo di aggressione” (concetto alquanto vago, perché fondato sulla percezione del singolo); unico limite, l’eventuale “desistenza” dell’aggressore (circostanza che sarà difficoltoso accertare, soprattutto se il presunto aggressore non sarà più in grado di fornire la propria versione dei fatti). Gli aggrediti si sentiranno legittimati a far impunemente uso di armi, e non mancherà chi abuserà di tale diritto o lo eserciterà pretestuosamente; gli aggressori saranno consapevoli di rischiare sempre e comunque la vita, e saranno indotti a prevenire tale eventualità con ogni mezzo, anche quando le circostanze non lo richiederebbero. (…)
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