da Giorgio Goldoni
Ha fatto molto scalpore nel mondo anglosassone la aperta ammissione da parte di Mr Schlesinger, uno dei direttori di questa prestigiosa agenzia stampa, che la sua politica editoriale è di “non usare termini emotivi” e perciò di non etichettare come “terroristi” i terroristi palestinesi, allo scopo di proteggere l’integrità fisica dei suoi reporters in Palestina. Almeno dobbiamo apprezzare questa sincerità secondo la quale evitare questo termine non ha nulla a che fare con una presunta obiettività, ma semplicemente serve come protezione contro le intimidazioni di suddetti terroristi e dei loro fiancheggiatori, che sono pane quotidiano per chi lavora in quell’area.
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